Il futuro politico di Boldrini e Grasso

Sono i primi presidenti di camera e senato eletti al loro primo incarico politico. In passato arrivavano a presiedere una delle aule per lo più parlamentari di lungo corso e personalità di spicco. Molte cose però sono cambiate nelle ultime legislature.

Laura Boldrini e Pietro Grasso rappresentano una novità nella storia parlamentare dell’Italia. Sono stati in primi presidenti di camera e senato a ricoprire il loro incarico all’inizio della carriera politica. Non era infatti mai successo che la seconda e terza carica dello stato fossero ricoperte da matricole del parlamento e della politica.

Anche quando furono eletti i 2 presidenti di aula più giovani della storia – Irene Pivetti alla camera (31 anni) e Carlo Scognamiglio al senato (49 anni), entrambi nel 1994 – si trattava di politici che avevano già svolto un incarico parlamentare (XI legislatura, 1992-1994). Nella maggior parte dei casi i presidenti di aula avevano già ricoperto incarichi di rilievo: ministri o anche premier, oppure erano stati vice presidenti di camera e senato).

Pietro Grasso la scorsa settimana ha abbandonato il gruppo parlamentare del Partito democratico, una scelta che molti interpretano come il preambolo di una nuova avventura politica per l’ex procuratore nazionale antimafia. Lo stesso vale per Laura Boldrini, che negli ultimi mesi è stata più volte accostata ai tanti schieramenti della sinistra che si preparano alla prossima tornata elettorale. Per avere idea delle prospettive che hanno, diamo uno sguardo alle carriere dei loro predecessori.

Come abbiamo detto per molti la presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama è stato l’atto finale di una lunga carriera politica e parlamentare. Escludendo Boldrini e Grasso, sono 31 i politici che hanno presieduta l’aula: 13 alla camera e 18 al senato. Cinque di essi (il 16%) sono diventati presidenti della repubblica: Gronchi, Leone, Pertini, Cossiga, Scalfaro e Napolitano. C’è poi chi, come Enrico De Nicola, presidente della repubblica già lo era stato, e che dopo la nomina a presidente del senato è passato a guidare la corte costituzionale.

In soli due casi l’essere presidente della camera o del senato ha poi portato al ruolo di primo ministro: Amintore Fanfani, che nel mentre dei suoi 6 governi è stato anche 3 volte presidente del senato, e Giovanni Leone, che è stato nell’ordine presidente di Montecitorio, del consiglio e poi della repubblica.

Tuttavia molte cose sono cambiate con la seconda repubblica. Fino al 1994 si tendeva ad affidare l’incarico a parlamentari di lungo corso, dunque era molto comune che alcuni politici lo ricoprissero anche in più legislature. Gli esempi sono tanti, sia alla camera che al senato. A Montecitorio Gronchi fu presidente 2 volte, Giovanni Leone 3, Sandro Pertini 2, e Nilde Iotti 3. A Palazzo Madama invece ci sono state le 3 presidenze di Merzagora, le 5 di Fanfani e le 2 di Spadolini.

L’avvio della seconda repubblica nel 1994, oltre ad aver apportato un forte ricambio generazionale alla classe parlamentare, ha variato anche questo aspetto, con il ricambio delle presidenze in ogni legislatura. Inoltre per alcuni la presidenza è stata l’occasione per tentare nuove avventure politiche nazionali. È il caso per esempio di Fausto Bertinotti che dopo aver guidato l’aula di Montecitorio, è stato nel 2008 il candidato premier per la lista La sinistra arcobaleno. Lista elettorale che però non raggiunse la soglia di sbarramento in nessuno dei due rami. un caso molto simile è quello di Gianfranco Fini, che dalla presidenza della camera lanciò il suo movimento politico Futuro e libertà (Fli). Il partito, nelle successivo elezioni del 2013, non andò molto bene: alla camera riuscì ad eleggere un solo deputato nella circoscrizione estero (Fini stesso non entrò per la prima volta in 30 anni in parlamento), mentre al senato gli eletti furono due, uno nella circoscrizione estero e l’altro in Lombardia.

Al di là delle future scelte politiche che faranno Pietro Grasso e Laura Boldrini, il ruolo di presidente di camera e senato non sembra più essere quello di una volta. E per ora gli ultimi tentativi di fare della presidenza una rampa di lancio per una carriera politica sono stati fallimentari.

Per approfondire:

La scheda parlamentare di Laura Boldrini
La scheda parlamentare di Pietro Grasso

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