Sulla questione degli autovelox

Proprio qualche settimana fa, avevamo scritto al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a proposito della situazione insostenibile per gli automobilisti che percorrono la Cassia Veientana (Cassia bis). Una lettera nata a fronte delle numerose lamentele dei cittadini tartassati dalla moltitudine di autovelox piazzati lungo la strada regionale. In virtù di quanto sostenuto nella nostra lettera, anche la RAI ha inteso fare un apposito servizio, andato in onda ieri 22 febbraio all’interno della trasmissione Uno Mattina (tra le ore 7.30 e 7.45).

Quello dell’utilizzo inconsulto degli autovelox è un problema diffuso su scala nazionale, non attanaglia solo la Cassia bis, molte amministrazioni comunali sembrano omettere il vero fine dell’utilizzo dei rilevatori di velocità, ovvero la sicurezza stradale, talvolta sembra che si utilizzino gli autovelox, più che altro, per fare cassa e far quadrare i bilanci, un richiamo all’ordine al quale ha aderito nei giorni scorsi anche il Ministro Delrio. Proprio in tal merito la Cassazione sentenzia la cattiva condotta nella gestione dei rilevatori di velocità, andando a chiarire il codice della strada ed in particolare l’uso degli autovelox (n.26441 del 20 dicembre 2016).

A tal proposito vi riproponiamo la lettera che abbiamo diffuso circa 15 giorni fa, buona lettura… 

Caro Presidente,

visitando il blog emerge una particolare lamentela da parte di molti cittadini (pendolari e turisti) che percorrono la Cassia Veientana (Cassia Bis). La strada, pur non essendo comunale, ha diversi autovelox disposti in svariati punti della statale che per centinaia di metri, a destra e a sinistra, coinvolge la vasta visione di un esteso parco verde dove purtroppo non si riesce a scorgere neanche una pecora.

Detti autovelox, che ormai crescono a vista d’occhio e non si capisce perchè, vengono disposti non tanto nell’ambito urbano dei comuni o nelle zone limitrofe, ma su strade non di loro pertinenza. Tutto ciò crea dei danni ai poveri lavoratori che devono  arrivare in ufficio e timbrare il cartellino alle 8 in punto, per poi tornare a casa qualche minuto prima senza usufrire dell’orario flessibile, oppure che debbono accompagnare i propri figli a scuola. Quindi può succedere che questi superino la velocità di ben 5-10 km/h e si vedano immediatamente annullata la giornata lavorativa che risulta svolta a titolo gratuito, nel migliore dei casi, secondo l’entità della multa.

Anche il turista che intende fare soggiorni di almeno due giorni, il sabato e la domenica, muovendosi nel contesto regionale, dopo aver preso la prima multa, che mi pare chiaro non venga vista come forma educativa, certamente rinuncia immediatamente a circolare. Il turista non è per forza ricco e tendenzialmente sfrutta al massimo la ristrettezza economica e sceglie oculatamente come e dove muoversi con il proprio mezzo e la propria famiglia. Dopo aver trascorso due giorni discreti dovrà riguardarsi immediatamente, in quanto dopo pochi giorni compare la segnalazione, con multa annessa, di aver oltrepassato il limite consentito: la velocità in eccesso prevista dal codice stradale, tenendo conto della tolleranza, è di ben 10 km/h in più.

Non siamo ancora in campagna elettorale e quindi il tutto va visto con serenità e responsabilità. La prego cortesemente di far valutare dai suoi tecnici la posizione dei vari autovelox nel tratto di strada che parte da Roma e giunge fino a Monterosi. Per ben comprendere il ruolo e la funzione degli autovelox. Con la sua visione diversa dalla mia, certamente, saprà dare notizie convincenti che immediatamente saranno pubblicate sul nostro settimanale online Sentieri Digitali.

 

Il Direttore Francesco Chiappetta

 

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