L’intervento del Presidente Zelensky

Oggi martedì 22 il Presidente ucraino, Volodomyr Zelensky, è intervenuto in videoconferenza all’assemblea indetta per l’occasione dalla Camera dei deputati e ha parlato della situazione critica in cui versa il suo Paese a causa della guerra. Durante il suo intervento ha fatto cenno alle parole espresse da Papa Francesco, soffermandosi sul concetto di persona e del coinvolgimento dei civili nella guerra, in particolar modo di donne e bambini.

Il prezzo che la popolazione ucraina sta pagando è veramente molto alto e ha invocato fermi interventi contro la Russia al fine di porre la parola fine a questa guerra: a tal proposito, ha paragonato l’azione criminosa della Russia alle atrocità compiute dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, destando non poche polemiche al termine del suo intervento; in realtà, il presidente è in buona fede e ha lanciato questa invettiva solo per far aprire all’Occidente gli occhi sulla strage di donne e bambini. E quindi, si è soffermato sui diversi morti che sono stati sepolti in fosse comuni: finora, la conta dei morti parla di 117 vittime civili che nulla hanno a che vedere con la guerra.

Infine, ha espresso parole di ringraziamento nei confronti delle famiglie italiane, che negli ultimi giorni si sono rese protagoniste di gesti di affettuosa ospitalità e, ancora, ha apprezzato il sostegno del governo nei confronti della popolazione ucraina. Zelensky ha concluso il proprio intervento invitando tutti a fermare una sola persona, un chiaro riferimento a Vladimir Putin.

Al termine, vi è stata una lunga e accorata standing ovation da parte di tutti i presenti con applausi veramente molto forti e sentiti.

Le polemiche

In questi giorni, la discussione politica è stata incentrata intorno a un gruppo di dissidenti che si sono resi protagonisti di un abbandono dell’Aula di Montecitorio oppure hanno disertato il successivo intervento del Premier Draghi. Chiaramente, tali soggetti non fanno testo e creare palcoscenico politico intorno a queste figure non fa che alimentare le loro manie di protagonismo in un momento così delicato per gli equilibri mondiali.

Dinanzi alla guerra tutti i politici devono lavorare per una sola finalità, quella della pace: tutti parlano di percorrere la via diplomatica, che purtroppo finora non ha dato i frutti sperati. Tutte le sanzioni attuate non hanno portato a particolari risultati, anche se di tanto in tanto si hanno dei ritorni sul piano delle sensazioni e non degli atti concreti.

Dal fronte

Anche i nostri inviati stanno vivendo una difficile situazione: in totale, i corrispondenti che ogni giorno cercano di informarci al meglio degli accadimenti in Ucraina sono 27. Fra questi, merita di essere segnalato Andrea Cisternino, che in uno scenario così complicato ha deciso di recarsi a nord di Kiev per fornire assistenza alla tutela degli animali: sta vivendo senza corrente elettrica e con pochi viveri da giorni, tanto che è stata allertata l’Unità di Crisi della Farnesina.

Si spera veramente che l’UE intervenga cercando di mettere in atto quelle leve necessarie a innescare il processo di pace e a spingere Putin a sedersi al tavolo dei negoziati con il presidente Zelensky, alla presenza di uno/due Paesi che possano avere un ruolo di mediazione.

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