Il turismo online è sempre più rinvigorito dall’utilizzo degli smartphone, gran parte degli accessi alla Rete passano da mobile. Proprio con il proprio cellulare i consumatori sono sempre più protagonisti della compravendita turistica. Con esso raccontiamo e condividiamo le nostre esperienze, ma ancor prima decidiamo come e dove andare.
Secondo una ricerca del Politecnico di Milano, il turismo solo nel suo comparto online ha un valore di 11,2 miliardi, un dato in crescita del 9% su base annua, per un pacchetto che complessivamente vale 55,3 miliardi (+4%). Solo nel mobile vale il 13% del complessivo, un dato in crescita del 47% nel 2017. La quota di agenzie e società online copre il 24%. Ci sarà sempre maggiore disintermediazione, le agenzie di viaggio, quasi dimezzate negli ultimi 10 anni, soffrono sempre più, le piattaforme online (i vari Airbnb, Expedia e Booking) rendono il viaggiatore sempre più autonomo.
Proprio questi nuovi colossi del travel online stanno investendo e sperimentando nuove tecnologie e algoritmi innovativi che si avvicinano sempre più all’intelligenza artificiale. I software sono così evoluti da decidere da soli i prezzi delle camere. Molti sostengono addirittura che l’online come definizione non ha più modo di esistere, non si può più distinguere tra online e offline perchè ognuno di noi ormai tramite mobile organizza una parte se non la totalità del proprio viaggio. Con l’innovazione tecnologica cambieranno le modalità di check-in e check-out, il turismo sarà sempre più esperienziale e sensazionale, e gli affittacamere indipendenti si diffonderanno in modo pervasivo.
Tutto questo mentre a livello mondiale il settore del travel online dovrebbe passare da 656 miliardi di dollari e arrivare a oltre 100 miliardi entro il 2022, a fare da traino l’hotel booking e la mobilità. Mercato principale quello USA (280 miliardi al 2022), ma la Cina insegue spedita (221 miliardi nel 2022) e insidia l’Europa a 266.