I data center diventano fonti energetiche

Il calore sviluppato dai data center in uso ai colossi del web è diventata una fonte di energia utile per molti soggetti e uno studio ha persino stimato che il calore in eccesso dei data center e di altri siti e dispositivi potrebbe alimentare la maggior parte dell’Europa.

D’altra parte, siamo sempre più consapevoli del pesante fardello che queste sale macchine di Internet impongono all’ambiente. Il Cloud dal suono etereo, che fornisce l’archiviazione remota dei dati, è qualcosa di molto più tempestoso nella realtà. Richiede enormi quantità di elettricità e acqua per mantenere i data center in funzione e raffreddarli. Nell’Arizona, ad esempio, ci sono magazzini pieni di computer che possono utilizzare più di un miliardo di litri d’acqua all’anno, sufficienti a riempire ogni giorno una piscina olimpionica. Quindi c’è un modo per collegare il sovradimensionato appetito di risorse dei data center al loro potenziale come produttori? Semplicemente, riutilizzando il calore del data center.

Ad esempio, un data center delle dimensioni di una lavatrice a Exmouth, nel Devon, è uno degli ultimi a sfruttare al meglio il proprio calore, riscaldando le acque di una piscina pubblica, con  un processo relativamente semplice: i server all’interno della scatola bianca sono circondati da olio per catturarne il calore. Questo olio caldo viene quindi pompato attraverso uno scambiatore di calore per riscaldare la piscina a 30°C, il 60% delle volte. La start-up dietro l’iniziativa, Deep Green, ha avviato un modello innovativo: fornire gratuitamente la “caldaia digitale” all’Exmouth Leisure Centre in cambio dell’hosting del suo kit.

Il riutilizzo del calore dei data center non è una novità. Nel 2010, la società IT finlandese Academica ha installato un data center da 2 MW nelle grotte sotto la cattedrale ortodossa Uspenski di Helsinki. L’acqua riscaldata durante il raffreddamento dei server fornisce calore a centinaia di abitazioni in città tramite il suo sistema di teleriscaldamento. Questo tipo di impianto di riscaldamento centralizzato invia acqua calda attraverso una rete di tubi coibentati (attraverso tunnel sotterranei, a Helsinki), fornendo energia termica anziché combustibile che deve poi essere convertito in calore.

I paesi nordici Danimarca e Svezia, Lettonia e Lituania nell’Europa orientale hanno una tradizione di teleriscaldamento. Offre loro un vantaggio quando si tratta di integrare il calore in eccesso dai data center. Ma il teleriscaldamento può funzionare anche su scala ridotta. L’Irlanda ha iniziato a costruire una rete nella città di Tallaght nel maggio 2021 e il data center locale di Amazon la sta ora fornendo acqua calda (tramite un centro energetico e pompe di calore). Gli studenti della Technological University Dublin ne stanno beneficiando.

Nel suo ultimo rapporto l’AIE afferma che il potenziale di decarbonizzazione del teleriscaldamento è in gran parte inutilizzato, poiché i combustibili fossili dominano ancora le forniture di rete distrettuale a livello globale.

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