Le città che spendono di più in biblioteche e musei sono tutti capoluoghi del centro-nord, come Trieste, Bologna, Firenze, Milano e Torino. Agli ultimi posti della classifica troviamo le maggiori città del centro-sud: Roma, Catania, Napoli, Palermo e Bari.
Una quota dei bilanci municipali è costituita dalle spese per la cultura. Si tratta delle cifre che ogni comune spende per incentivare la vita culturale della città e la possibilità di accesso alla conoscenza per i cittadini. Un modo di favorire tutto ciò è investire in biblioteche e musei, ad esempio acquistando nuovi libri, ampliando gli orari di apertura e promuovendo al loro interno manifestazioni ed eventi.
Queste attività hanno un costo, che possiamo rintracciare all’interno dei bilanci comunali attraverso openbilanci.it. La voce “biblioteche e musei” somma le spese sostenute per i servizi bibliotecari e museali presenti sul territorio, inclusi il pagamento del personale addetto, l’acquisto di libri o altro materiale necessario, la costruzione e manutenzione dei locali, l’organizzazione di eventi e la loro promozione.
La classifica 2014 vede al primo posto Trieste, con 61,34 euro spesi in biblioteche e musei per ogni abitante . Dai dati emerge un’Italia spaccata in due: ai primi posti della classifica solo città del centro-nord: dopo Trieste, Bologna (€ 51,23), Firenze (€ 49,21), Milano (€ 42,41), Torino (€ 36,26), Verona (€ 35,26), Venezia (€ 34,22), Padova (€ 29,82) e Genova (€ 29,66). Nelle ultime cinque posizioni troviamo Roma (€ 23,39), Catania (€ 5,65), Napoli (€ 4,89), Palermo (€ 4,20) e Bari (€ 0,67).
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