Letteratura Albanese di Alberto Straticò – Parte 1

In questo numero di Sentieri Digitali, la redazione ha voluto dedicare uno spazio del proprio settimanale ad Alberto Straticò, prestigioso autore nato a Lungro (Cosenza) nel 1862. Lo scrittore, il cui vissuto è legato ad un’intensa attività a contatto con il mondo della scuola, scrisse numerosi testi a carattere soprattutto pedagogico ma anche storico-sociale e letterario. La sua fama è senz’altro legata al “Manuale di Letteratura Albanese”, che dedicò allo Statista italo albanese Francesco Crispi, con il quale intrattenne rapporti ancor prima che quest’ultimo diventasse Presidente del Consiglio dei Ministri. Di seguito, e nei prossimi numeri, saranno pubblicati alcuni tratti di quest’opera.

Sull’origine degli Albanesi varie sono le ipotesi. Mar-Abas, uno dè rari scrittori caldaici, li vuole discesi dai Caldeo-Babilonesi, i quali furono tra i primi popoli che, dopo il cataclisma diluviano, partiti da Babilonia sotto la guida di un loro capo detto Haigh e rimontata la sorgente dell’Eufrate, si stanziarono presso il monte Ararat. Se tale fosse l’origine degli Albanesi, essi, come i Caldei, sarebbero dello stipite semitico.

Un’altra ipotesi sull’origine degli Albanesi si fonda su quanto scrivono gli scrittori armeni, e segnatamente un cronista a nome Moysè Galgantoyse, la cui opera fu pubblicata, e illustrata nell’Histoire de l’Armenie, da Eugenio Boré. Il Galgantoyse fa gli Albanesi di origine armena; e poiché il detto Haigh era figlio di Thorgam terzogenito di Jafet, gli Albanesi apparterrebbero allo stipite giapetico. Quest’ipotesi viene sostenuta anche direttamente da Boré, nonché da Mosè Coronese e da Saint-Martin. Con molti altri polpoli, troviamo poi gli Albanesi sul Caucaso, del quale si debbano ritenere derivati, non aborigeni, come si ricava del resto da vari scrittori che accennano all’arrivo di essi su quei monti.

Diodoro Siculo, parlando de’ popoli che soggiogò Nino re di Assira, quando conquistò tutta l’Asia dal Nilo al Tanai, annovera tra essi gli Albanesi; Eratostene dice che quattro popoli si seguirono da settentrione a mezzogiorno sul Caucaso, e cioè gli Sciti, gli Unni, i Caspi e gli Albanesi; e lo stesso dice Dionisio Poreigete, vivente alla fine del terzo secolo.

Ma meglio che da tali scrittori, fu osservato l’arrivo degli Albanesi sul Caucaso da Dionigi d’Alicarnasso, il quale scrisse “Gli Albanesi, come la più parte degli antichi popoli, dalle sponde dell’Eufrate e del Gange essendosi stabiliti verso il mar Caspio e i monti Caucasei, tra i Bori e i Caspi, menavano in principio una vita ciclopica, nomade e pastorale, chiamati Albanesi, guerrieri di Aria o Ari; quella provincia fino a quel tempo si chiamava Albania, e i passi attraverso del Caucaso porte albanesi…”.

Infine, le dette opinioni degli antichi vengono confermate anche da scrittori moderni, tra i quali lo Steur scrive: “Sui versanti meridionali delle montagne del Caucaso si sono riunite le nazioni asiatiche del mezzogiorno appartenenti alle razze ariane e turaniane, come gli Asiani e gl’Iberi, i Turcomanni e i Selgiussidi, i Persiani, gli Armeni ed altri; mentre sui versanti a settentrione si vedono comparire successivamente le razze scitiche e mongole in più o meno grandi quantità: tali sono i Kiriskis-kaisaks, i Baskisi, i Sarmati dell’Asia, i Saraceni, gli Albanesi; e più tardi i Geti e gli Alani”.

Gli Albanesi, poi, disseminatisi nelle regioni del Caucaso, da molti furono scambiati con altri popoli affini. Così, Plinio, Solino e Tacito li reputarono figli di Giasone, ciò che indusse anche il Foscolo a scrivere de’ primi Albanesi: “I figli di cotesti avventurieri trovaronsi all’assedio di Troia tra le invincibili legioni d’Achille”. Il Klaprot, alla sua volta, li confonde con gli Alani; ma se molta affinità esiste tra i due popoli, anche perché gli Alani occuparono i luoghi lasciati liberi dagli Albanesi, non possono confondersi gli uni con gli altri, come ne fan fede le testimonianze di Zonara e di altri antichi scrittori. Infine, ci furono degli scrittori che li confusero anche con gli Afgani, con i quali gli Albanesi pure si somigliano.

Tralasciando di far menzione di infinite altre ipotesi sull’origine degli Albanesi, messe in campo dagli scrittori che vollero spiegare la loro presenza in Europa, diamo brevemente le notizie che si riferiscono ai tre periodi in cui si può dividere la loro storia, e cioè della loro permanenza in Asia, in Grecia e in Italia.

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