Nvidia nel mirino dei garanti della concorrenza in Europa

Nvidia produce unità di elaborazione grafica (GPU), chip che scompongono un’attività del computer in parti più piccole e le elaborano insieme, rendendolo più veloce rispetto ai metodi tradizionali. Le GPU sono molto ricercate dalle aziende tecnologiche per i loro data center, dai produttori di console per videogiochi e persino per il mining di bitcoin, per risolvere complessi enigmi matematici e guadagnare più criptovalute.

Con la sua produzione di eccellenza, Nvidia ha raggiunto un quasi monopolio del mercato delle GPU, coprendo una quota di mercato dell’84% , davanti ai competitor Intel e AMD. La valutazione di mercato di Nvidia ha raggiunto la cifra di 1 miliardo di dollari, diventando quindi un’azienda “unicorno”, insieme a colossi quali Meta, AirBnb, Google e alcune altre centinaia di società nel mondo.

Le GPU di Nvidia sono diventate importante anche per le imprese che sviluppano soluzioni tecnologiche di intelligenza artificiale. Oggi, quasi tutti i sistemi informatici utilizzati per gestire servizi come ChatGPT , il chatbot AI generativo di successo di OpenAI, utilizzano GPU di Nvidia.

I fatturati generati sono importanti: anche se i prezzi delle GPU partono da oltre 1.000 dollari, quelle preferite dalle aziende di intelligenza artificiale possono costare ben oltre 10.000 dollari . I sistemi di intelligenza artificiale specializzati di Nvidia come DGX A100 partono da 199.000, equivalenti al prezzo di quattro Tesla Model 3.

Ne consegue un investimento notevole per le aziende tecnologiche: Oracle, ad esempio, ha dichiarato di aver speso miliardi di dollari peracquistare i chip Nvidia per gestire i suoi sistemi informatici.

Il grande successo di Nvidia ha però risvegliato l’attenzione degli enti che tutelano la concorrenza, particolarmente attivi nei Paesi europei; è il caso della Francia, dove l’Autorité de la concurrence , nel corso di uno studio sul rispetto della concorrenza nel settore del cloud computing ha scoperto che i grandi modelli linguistici e il cloud gaming avrebbero potenzialmente un impatto sul funzionamento competitivo del settore. E che su questi due settori Nvidia è leader di mercato, al punto che, se una startup intende creare un’azienda di intelligenza artificiale, dovrebbe dipendere da Nvidia per i chip.

E’ ora allo studio, l’ipotesi che Nvidia abbia attuato pratiche anticoncorrenziali. Rese possibili dalla posizione dominante sul mercato delle GPU. L’autorità dispone di strumenti per proteggere la concorrenza ai sensi della legge sull’abuso di posizione dominante, della legge sui cartelli, dell’abuso di dipendenza economica e del controllo della concentrazione e della legge sulle pratiche restrittive della concorrenza. Su questi temi, la sensibilità dei legislatori europei è molto più dorte rispetto agli Usa.

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