Incontro del DIHV con l’Avv. Olga Simeoni

Il 31 maggio si è tenuto il consueto incontro mensile del DIHV che ha avuto come ospite l’avvocato Olga Simeoni, Consigliere d’amministrazione delegata C.A.R. – Centro Agroalimentare di Roma, riguardo il tema dello sviluppo dell’agricoltura in Italia, con particolare interesse su regole, concorrenza e politiche europee.

In primo luogo, sono state descritte le peculiarità del settore agricolo in Italia: l’età media dei lavoratori è in prevalenza nella fascia tra i 50 e i 63 anni, mentre la media Europea è di 50 anni; sono pochissimi i laureati che lavorano nel settore dell’Agricoltura; infine, siamo molto carenti sul piano della formazione.

Uno dei compiti del Governo attuale è ora cercare di rendere l’agricoltura attrattiva per i giovani, e ciò è anche a causa della mancanza di un progetto di settore complessivo, che esprima una visione d’insieme al livello di sistema Paese; in tal senso, la regionalizzazione delle competenze nel settore agricolo e la conseguente differenziazione delle regole, ha creato difficoltà nell’elaborare una politica nazionale.

I temi principali riguardano il rapporto tra l’agricoltura e la GDO, le diverse forme di commercializzazione dei prodotti, la difesa e la valorizzazione del Made in Italy, sia sul mercato interno che sui mercati internazionali.

Entrando nei dettagli operativi, è emersa l’ipotesi della realizzazione di un contratto di filiera per il settore degli agrumi, coinvolgendo le Regioni maggiormente vocate: Sicilia, Calabria, Puglia e Lazio. L’intenzione è di partecipare al Sesto Bando del contratto di filiera (non ancora uscito), con l’obiettivo di definire una Costituzione degli organizzatori dei produttori (OP), che nel nostro Paese ce ne sono 298 , ma non sono competenti per assistere adeguatamente le strutture produttive.

Il punto di riferimento a livello europeo sono la Spagna e la Francia: quest’ultima attribuisce un grande peso all’agricoltura, settore che è definito di interesse nazionale.

A livello tecnologico, gli strumenti utilizzabili sono numerosi: dai droni (come in Israele, che ne è uno dei principali sviluppatori) ai diversi apparati IoT che consentono l’adozione di tecniche di Agricoltura Intelligente. Un ruolo fondamentale hanno le infrastrutture di rete e la connettività, che risultano tuttavia piuttosto carenti, specie nelle zone rurali più remote del Paese.

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