L’euro digitale

Solo pochi giorni fa si era accennato come la BCE avesse l’intenzione di portare a compimento il progetto dell’euro digitale per contrastare l’avanzata delle monete digitali e l’utilizzo non regolato di nuovi sistemi di pagamento tramite blockchain. Ebbene, sabato 11 dicembre 2021, intervenendo ad un evento organizzato da Federcasse, Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo della BCE e responsabile del progetto euro digitale, ha rassicurato i presenti annunciandone l’imminente varo.

L’ingente ammontare di valore delle monete digitali, che attualmente si attesta intorno a una stima di 2.500 miliardi di dollari, dovrebbe preoccupare non solo gli enti regolatori della moneta come la BCE o la FED ma anche, e forse soprattutto, noi cittadini: all’interno di un contesto in cui vi sono forti asimmetrie informative – se non una vera e propria mancanza di informazioni – il rischio è quello di farsi ingolosire dalla continua ascesa delle cryptovalute senza valutarne i rischi intrinseci. A questo proposito, le monete digitali potrebbero essere paragonate a dei veri e propri prodotti finanziari ad alto rischio piuttosto che a delle valute, poiché mancano dei crismi che le rendano a loro assimilabili: come ricorda lo stesso Panetta, le cryptovalute sono prive delle tre funzioni di mezzo di pagamento, di riserva di valore e di unità di conto che sono necessarie per rendere una moneta ciò che è. A chiudere un quadro non di certo edificante è fondamentale sottolineare, ancora una volta, come le cryptovalute sfuggano ai meccanismi di emissione e controllo delle autorità di regolazione e, al contrario, siano sotto il controllo di circuiti privati (o di singoli privati) che ne decidono le sorti in mancanza di norme a riguardo. Il rischio volatilità è perciò elevatissimo ed è chiaro che, nell’esigenza di tutelare il risparmio e la sovranità della moneta stessa, le autorità regolatrici abbiano finalmente deciso di intervenire a porre ordine.

Il nuovo euro digitale si incardina all’interno del SEBC (Sistema Europeo delle Banche Centrali) e pertanto non rimarrà un progetto esclusivo della sola BCE ma riguarderà l’intero Eurosistema: l’obiettivo è quello di assicurarne il successo per evitare dannose fluttuazioni della futura moneta digitale nei mercati, mettendola a riparo anche da eventuali speculazioni.

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