Ordine ingente di banchi con le rotelle
Si è verificato un avvenimento unico e classico per il nostro Paese. Dopo l’ordine di un quantitativo ingente di banchi con le rotelle per le scuole, al fine di combattere il Coronavirus, abbiamo scoperto che i banchi in parte sono arrivati ma vi è un grande assente: gli studenti. Pertanto, le classi sono certamente salubre e senza inquinamento Covid19, dato che solo pochi possono partecipare. D’altronde, il nostro paese ha un debito pubblico che si aggira al 180%. Quest’ultimo è modestamente il primo in Europa con 2500 miliardi di debito. Ciò è molto grave, perché fa comprendere che le povere generazioni future, vale a dire gli studenti assenti causa Covid19, dovranno pagare per tantissimi anni.
Non si è provveduto a creare dei protocolli funzionanti
per quanto riguarda i trasporti e pertanto gli assembramenti e i focolai nascono in questo contesto. Sfortunatamente, parlare di ripresa è precoce poiché è evidente che la catena dei consumi si è interrotta. Si sente molto spesso la proposta di cancellare alcune tasse che i commercianti o piccoli esercenti non sono in grado di sopportare. Si parla solo ed esclusivamente di una somma spropositata di denaro, che non si sa dove è, quando arriverà e come sarà utilizzata.
Normalmente, quando si hanno delle difficoltà, si cerca di copiare
In questo caso, un paese che fa da esempio è la Germania, che si sta comportando in maniera eccezionale. Dal punto di vista lavorativo, bisogna invece tener presente che l’Italia non adotta un modello strategico funzionante. Negli anni è andata progressivamente persa l’attività commerciale, l’occupazione ed essendo un’organizzazione modesta non vi è la possibilità di ripartire. In particolare, molti dimenticano gli otto milioni di partite IVA che sono senza lavoro e quindi non è il modesto ristoro che può risolvere i problemi di otto milioni di persone.
Bisognerebbe agire come in un periodo di guerra
e quindi risolvere il problema del debito facendo delle politiche mirate e pensando che il costo del lavoro è una delle componenti che rientra nelle spese. In questo nostro amato paese, la struttura burocratica è sempre complessa ed è il vero ostacolo di crescita del nostro paese. Non c’è la volontà di rendere il paese più rispondente alle esigenze dei cittadini, e quindi renderlo capace di far fronte alla competizione. Serve in sostanza un sistema che esorta alla crescita.
Il nostro paese è legato a tre colori e ai ventuno indicatori
Questi vengono applicati non in maniera omogenea ma in maniera empirica senza una base scientifica. Serve al nostro paese spingere l’acceleratore sulla formazione per giovani disoccupati per aggiornamento professionale e concorsi che vanno verso la digitalizzazione; grande confusione per le politiche attive che sono veramente insufficienti. Pochi ricordano che la scuola è e sarà il futuro dei nostri giovani, gli interventi finora applicati sono veramente superflui.
Un avvenimento a dir poco sconvolgente
è la nomina dei tre commissari per la regione Calabria per il settore della sanità. Hanno nominato l’ex rettore della sapienza Gaudio ed inserito Gino Strada come suo aiutante. Si parla di far entrare al governo altre forze politiche, il motivo è molto semplice: mancano i numeri al senato e nessuno vuole andare alle elezioni e la scusa che in questo momento si può trovare è semplice, è la pandemia covid 19. Altri paesi in pochi giorni svolgono le elezioni noi invece in tanti mesi e forse in tanti anni, siamo bravi a criticare gli altri paesi.
La nuova bozza della legge di bilancio non è molto snella
infatti è costituita da 248 articoli e solo 196 pagine e 15 titoli. Da ciò si evince carenza di strategie, carenza di obiettivi, modello-paese. È, ancora una volta, priva di piano strategico di politica industriale per la crescita di un paese come il nostro che nel bene o nel male è stato sempre apprezzato in campo mondiale. Siamo i primi in Europa nel richiedere più soldi rispetto agli altri. Speriamo vengano investiti meglio della somma adoperata per i banchi con le rotelle.