Le tradizioni locali sono un patrimonio di cultura prezioso per attrarre flussi turistici anche nei più piccoli borghi e nelle cittadine meno conosciute del nostro Paese. Una risorsa importante oggi, poiché l’attuale domanda di turismo si rivolge più all’esperienza complessiva che alla semplice visita, richiedendo alle Amministrazioni uno sforzo organizzativo superiore, che può essere svolto efficacemente con il contributo delle Pro Loco.
Enti finora un po’ trascurati, che oggi, riuniti nella Unione Nazionale delle Pro Loco chiedono la valorizzazione del loro ruolo con la legge di iniziativa popolare “Custodiamo la nostra Storia”, la cui bozza è stata depositata venerdì scorso alla Suprema Corte di Cassazione di Roma.
La legge, finalizzata a promuovere e valorizzare il “Patrimonio Culturale Immateriale italiano”, rivendica per le Pro Loco il ruolo di custodi delle tradizioni, del folklore e della storia del territorio: attività che finora hanno svolto con l’impegno di circa seicentomila volontari, un residente in Italia su cento.
In futuro il turismo avrà un peso sempre maggiore nella nostra economia: il settore può diventare un motore di sviluppo sostenibile per qualsiasi area del nostro Paese, semplicemente valorizzando la sua storia, la cultura, la gastronomia locale. Un modo per creare occasioni di lavoro per i giovani, rispettando l’ambiente e migliorando la qualità di vita dei cittadini.
A luglio inizierà la raccolta firme per la legge: firmarla contribuisce a “custodire la nostra storia”.