Ormai da diversi anni assistiamo alla continua evoluzione delle tecniche di comunicazione d’impresa, in cui fra i principali fattori di influenza di questi cambiamenti vi sono le nuove tecnologie emergenti. Negli ultimi tempi notiamo una crisi delle tecniche di marketing più tradizionali, con la quale i consumatori faticano a trovare ispirazione per i propri acquisti. Lo sfondo culturale di questa inadeguatezza delle imprese, risulta in parte essere dovuto al cambiamento avvenuto nella società post moderna. Oggi viviamo un nuovo scenario, dove l’informazione è diventata la risorsa principale in un mondo sempre più interconnesso grazie ad Internet e dove le persone hanno riscoperto un nuovo senso di comunità.
Si parla anche di reincanto del consumo, che si traduce nella ricerca dell’emozione, del coinvolgimento e dell’esperienza. Il consumatore oltre a richiedere nuovi stimoli emotivi è diventato più consapevole rispetto al passato, maggiormente informato e estremamente esigente rispetto al vissuto di marca.
Non ha più un ruolo subalterno nei confronti del sistema. È un vero e proprio timoniere della comunicazione aziendale. Il parallelo sviluppo delle tecnologie digitali ha permesso la nascita di strumenti nuovi legati prevalentemente al fenomeno del web interattivo, come blog e social network, i quali semplificano la diffusione di informazioni, la rendono più veloce e permettono di aumentarne l’impatto ed i volumi. Con questo cambiamento che riguarda contesto tecnologico, comunicativo e sociale, notiamo che il consumatore è diventato più attivo. Oramai consolidata è la figura del prosumer, che identifica un individuo non più come solo passivo ricevente dei messaggi, vedi il classico spettatore dei tradizionali media di massa, vittima predestinata dello spot televisivo anni ’80, ma bensì attivo fruitore e co-ideatore della marca.
Con l’avvento dell’iperframmentazione e della personalizzazione a scapito della massificazione, sono caduti i confini tra produttori (producer) e consumatori (consumer). Data questa trasformazione, sembra fondamentale ribadire, (cosa che in queste pagine di Sentieri Digitali abbiamo già fatto ripetutamente), che anche il marketing ha bisogno di evolversi, stanco oramai dei paradigmi tradizionali che stentano a conservare la loro efficacia nella società liquida e nella coda lunga dei mercati che caratterizzano questa postmodernità. È giunta l’ora di andare incontro alle persone in modo più proficuo. Le strategie di comunicazione e di marketing devono accostarsi alla società e comprenderne i nuovi bisogni, addattarsi alla rinnovata scoperta del senso di comunità e dall’altra parte aggiornarsi alle nuove tecnologie e ai nuovi media, andando a integrare tutti i mezzi di comunicazione a proprio vantaggio.
Il rifiuto del marketing e della pubblicità tradizionale, fine a sé stessa ed invasiva, ci porta a sondare il terreno per trovare nuove vie comunicative efficaci che si associano alle opportunità che ci vengono offerte dallo sviluppo tecnologico. Molti consumatori, oramai intelligenti, sanno evitare ed aggirare le campagne pubblicitarie tradizionale, che difficilmente riescono a cogliere la loro attenzione. Al tempo stesso sono attratti dal web partecipato. L’evoluzione per quanto concerne il marketing e comunicazione d’impresa fa proprio leva sulla partecipazione messa a disposizione dai nuovi media online, sfrutta le webtribe e sposta il registro su una comunicazione non-convenzionale e virale che vada in contatto con i vari touchpoint della community di riferimento del nostro target. Il marketing virale nello specifico consente di diffondere un messaggio ricco di valore ed esperienza in maniera semplice, efficace ed anche economica, sfruttando proprio il passaparola agevolato dalla rete con strumenti come social network, forum e blog. Il passaparola è la keyword fondamentale che oggi più che mai si arricchisce di nuove connotazioni virtuose grazie ai sentieri digitali della Rete. La comunicazione e il marketing di oggi certamente non possono farne a meno.