La Commissione Europea ha stanziato oltre un miliardo di euro per il 2023, destinato a contributi a fondo perduto del 70% per supportare i progetti di singole imprese, al fine di farle crescere sviluppando contenuti innovativi. Sono fondi destinati a progetti anche solo nazionali (per partecipare, non è richiesta la in collaborazione con imprese di altri paesi), che seguono alcune linee guida: ad esempio, con Next Generation Eu si vuole costruire una Europa più verde, più digitale e più resiliente; con Accelerator Open ed EIC Open non sono previste restrizioni ad alcuni temi, essendo il finanziamento aperto a proposte progettuali di varia natura, e quindi consentono il sostegno a qualsiasi tecnologia e innovazione in diversi campi scientifici, tecnologici, settoriali ed applicativi. E’ interessante osservare che questi bandi coprono anche i costi relativi alle fasi di market deployment(diffusione del mercato) e di scale up dell’Innovazione.
Questo è il futuro, e su questo devono concentrare la loro attenzione le nostre imprese, tenendo presente che l’innovazione tecnologica è il motore fondamentale per l’incremento di produttività fondamentale a finanziare un necessario incremento degli stipendi per attrarre i migliori lavoratori (in termini di volontà, di impegno e di competenza) e la crescita dimensionale che consente future economie di scala.
Purtroppo, nella visione di molte imprese, gli investimenti in tecnologia sono ancora considerati un lusso (a volte anche inutile), e non l’indispensabile strumento per restare sul mercato e non essere travolti dalla concorrenza. Un rischio che può causare gravi danni al sistema economico nazionale, perchè le imprese che “rimangono indietro” sono quelle che entrano nel mirino di acquisizioni straniere, che ne acquisiscono brevetti e know how produttivo, ma spesso poi delocalizzano in altre nazioni la produzione, spogliando l’Italia di tradizioni industriali che vanno perdute per sempre.
Lo Stato deve vigilare in questo, non solo con gli opportuni tavoli di lavoro riguardo alle crisi aziendali, ma agendo in anticipo, stimolando e promuovendo la cultura dell’innovazione, sia tra i giovani e i lavoratori, sia tra gli imprenditori. Università, centri di ricerca e strutture quali anche il nostro Digital Innovation Hub Virtuale possono contribuire in tal senso, per il futuro del Paese.