L’aggressione unilaterale della Russia verso l’Ucraina desta preoccupazione a tutto il mondo. Mentre la diplomazia internazionale si prodiga nell’attuare azioni concrete a favore della pace e del dialogo, nel nostro Paese la scena politica si divide parlando di fascismo, antifascismo, comunismo e anticomunismo. Questo è un fare particolarmente pericoloso che non porta a niente e dimostra una mancanza di responsabilità da parte di tutta la politica, che dovrebbe mostrarsi unita e superare le proprie distanze in un momento di particolare difficoltà.
In questi giorni a Roma vi sono degli incontri fra i corpi diplomatici di Cina e Stati Uniti: certamente, l’incontro è da ritenersi positivo, anche se le speranze di pace sono particolarmente modeste e rimesse all’azione di Putin. Per stimolare una risposta del leader russo, un’idea potrebbe essere quella di invitare il Parlamento europeo a inviare una delegazione in Ucraina, in rappresentanza dell’UE, come atto simbolico di vicinanza al popolo ucraino.
Purtroppo ancora una volta, come già successo per la pandemia, la guerra incide sulla vita economica e sociale dei cittadini, con aumenti significativi del prezzo dell’energia e lo spettro di un aumento dei prezzi al consumo per i beni di prima necessità tralasciando che all’incirca sei milioni di cittadini vivono al di sotto della soglia di povertà. L’invito rivolto ai politici è quello di essere seri, a non sfruttare questo momento di particolare difficoltà per molti bisognosi per fare una campagna elettorale parassitaria e velleitaria.
Molti rappresentanti di categoria specialmente del settore alimentare hanno sostenuto che non esiste un problema di scorte alimentari e che manterranno i prezzi al consumo: questo, naturalmente, si rifletterà negativamente sui produttori, già colpiti duramente da due anni di pandemia e da sovente ostracismi e barriere da parte della grande distribuzione. È, d’altra parte, preoccupante l’aumento ingiustificato del prezzo della benzina: anche qui molte chiacchiere senza nessun intervento che possa essere definito serio e costruttivo, come anche sottolineato dal Ministro Cingolani. L’aumento diffuso di tutti i prezzi comporta un aumento delle difficoltà per molte famiglie: Draghi dovrebbe rendersi protagonista e intervenire chiamando a raccolta tutte le associazioni di categoria attorno a un tavolo e trovare una sintesi.