Il nostro Paese ha avuto la fortuna di ospitare un tappeto sul lago d’Iseo. È una notizia leggera nel momento drammatico come quello che il mondo intero sta attraversando. Non se ne comprende il perché, ma nessuno riesce a evitare il massacro di innocenti, giovani donne e bambini così come non si riesce ad impedire che coloro che cercano fortuna nel nostro Paese attraversando il mare, ne rimangano vittime.
L’autore dell’opera “The Floating Piers”, Christo, è un artista intelligente e innovativo, che reinterpreta, con la sua passerella sull’acqua, il tema dell’attraversamento di un elemento che può essere allo stesso tempo accogliente ed escludente e che ritorna a suggestionare il pubblico italiano dopo oltre 40 anni di assenza dal Paese.
L’artista aveva annunciato: “Vi farò camminare sulle acque, meglio se verrete senza scarpe; sarà una passeggiata dove sentirete le onde sotto i vostri piedi”. Proprio migliaia di piedi nudi hanno attraversato i 70.000 mq di tessuto giallo-arancione, per un totale di 4,5km di percorso gratuito sull’acqua. Christo ha battuto perfino la “Cantante Scalza”, Sandie Shaw, famosa per le sue esibizioni a piedi scalzi. I piedi scalzi, in questo caso, infatti, sono innumerevoli, considerando il totale dei fruitori che hanno goduto dell’esperienza (1,5 milioni di visite in 16 giorni).
Un evento innovativo, che ha suscitato l’interesse e la curiosità di tanti cittadini: un’occasione rappresenta una fonte di ispirazione per gli innovatori e che instilla in questi ultimi il coraggio di fare cose intelligenti, perché il risultato di ritorno, come dimostrano i numeri dell’avvenimento, è assicurato.
Anche la critica, in questo caso, si è limitata a sottolineare il grande successo dell’evento e la grande affluenza di pubblico, nonché l’attenzione per tematiche legate all’ambiente e l’elogio per aver scelto il nostro Paese quale scenario per un esperimento creativo unico al mondo.
L’esperienza ha portato alla luce la volontà di cittadini di età, culture e professioni diverse a prendere parte ad iniziative semplici ma innovative, mettendo in discussione se stessi e le proprie certezze, camminando, almeno per pochi chilometri, liberamente e senza costrizioni, a piedi nudi su un piano instabile, cullati dal movimento dell’acqua.