Una seria riflessione per tornare a crescere

Anche il 2013 si chiuderà in netta discesa per il Pil italiano: la Commissione Europea prevede una contrazione dell’1,8% per quest’anno, mitigata da un incremento dello 0,7% nel 2014. Effetto della crisi dei consumi innestata dall’austerity e ampliata dalle diseconomie del sistema pubblico, a cui si affianca un indecente corollario di sprechi e malversazioni che occupano quotidianamente le prime pagine dei giornali.

I Governi che si sono succeduti in questi anni hanno agito solo sulla leva fiscale, e non sulla razionalizzazione della spesa, che si sarebbe potuta compiere anche con strumenti semplici, già esistenti: ad esempio obbligando le strutture pubbliche ad acquistare le loro forniture solo tramite Consip. Invece la gestione dissennata della PA centrale e locale è serenamente continuata, finanziata da lavoratori, imprenditori e pensionati. Un fallimento completo, come si evince dai dati contenuti nel Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale relativi al rapporto debito / Pil, che si è deteriorato anno dopo anno: 119,3% nel 2010, 120,8% nel 2011, 127% nel 2012, 132,3% nel 2013.

L’opinione pubblica viene ingannata da una sorta di caccia all’untore che pone sul banco degli imputati la speculazione internazionale, il sistema bancario mondiale, la globalizzazione, i vincoli dell’euro, la Germania con le sue crescenti esportazioni. Ma si tace, invece, sull’imponente massa di persone, un milione e trecentomila secondo una ricerca della UIL, che vivono di politica e del suo indotto. Né si considera il danno prodotto dalle quattro diverse forme di criminalità organizzata che paralizzano il Mezzogiorno e da tempo hanno dilagato nelle regioni del Centro e del Nord. E, infine, non si sottolinea il peso di un’enorme evasione / elusione fiscale, che distorce la concorrenza e moltiplica il peso della tassazione sulle spalle dei cittadini onesti.

Gli errori del nostro Paese vanno ricercati nei confini nazionali: solo da una seria riflessione potrà nascere una nuova politica di risanamento, etico e morale ancora prima che economico.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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