L’uomo e la macchina

Negli anni passati si attribuiva ad una persona che aveva fatto degli studi classici la “qualifica” di umanista e tutto ciò che ne consegue, mentre chi aveva sostenuto un percorso di studio scientifico andava ad essere collocato tra i profili di tipo più tecnico. E’ ancora valida detta distinzione? La risposta è: la tecnologia non ha sesso.

Si parla per esempio della possibilità di riabilitare l’uomo attraverso il robot. La terapia riabilitativa robotica è un settore emergente con un elevato mercato che sconfina dalla clinica alle cure domiciliari. Durante la fase di un trattamento, da parte di un fisiatra o un fisioterapista, normalmente, si cerca di instaurare il cosiddetto feeling tra paziente e professionista. Tra robot e essere umano si può creare un feeling? Lo sforzo è particolarmente elevato. L’uomo nel tempo si adegua a tutto, con facilità più o meno elevata, secondo i comportamenti, la tradizione e lo stato di necessità.

Si vede il robot come amico, in quanto l’esercizio ginnico riabilitativo che posso svolgere tra le mura domestiche può essere più friendly: non ho bisogno di prepararmi ed andare presso una struttura specialistica, in questo caso è l’ambiente familiare che diventa il sito per fare le attività suggerite dal professionista, in particolare esercizi di riabilitazione motoria ed in alcuni casi anche cognitiva. Il fatto di non doversi per forza  spostare da casa verso la struttura, mi fa pensare ad un miglioramento della qualità della vita:  non debbo prendere il mezzo pubblico per recarmi presso la struttura, non ho bisogno di farmi spazio tra i vari passeggeri, specialmente nelle ore di punta, non debbo pensare a furti durante il percorso; si tranquillizzano i familiari che nella sessione di terapia i movimenti verso l’esterno sono contenuti. Ma chi ci controlla se abbiamo fatto bene o male un esercizio? Ed ecco che viene messo in moto il web, con un’apposita videocamera che riprende gli esercizi, il fisiatra o il fisioterapista possono controllare da remoto se l’esercizio e stato espletato secondo i canoni oppure se sono necessari dei correttivi. E’ una svolta positiva? La risposta immediata sarebbe quella di dire “no”, invece siamo dinanzi ad una forma di libertà che viene data dall’innovazione tecnologica. Non solo nel settore “sanitario” che tra l’altro verrebbe a beneficiare di un grosso risparmio rispetto alle procedure di riabilitazione tradizionali, basti pensare a tutte le attività quotidiane che dobbiamo ottemperare con file, fastidi ed imprevisti: se è possibile utilizzare il frutto dell’innovazione è cosa buona e giusta.

I detrattori penseranno immediatamente ad un modo privo di umanità e di socialità. Direi che non è vero, è sufficiente pensare alla televisione che molti esperti vedevano con delle proiezioni drammatiche: l’uomo, si sa, è così intelligente che riesce ad adeguarsi, integrarsi e guardare, se possibile, avanti.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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