Vademecum per il contribuente: vizi e virtù del condono Equitalia 2017

Al via la “rottamazione” delle Cartelle di pagamento emesse da Equitalia e notificate ai contribuenti dal 2000 al 31 dicembre 2016.

A breve, infatti, diremo addio ad Equitalia Spa, la società che fino ad oggi era incaricata della riscossione nazionale dei tributi e contributi.

A partire dal 1° luglio 2017, sulle tanto temute cartelle esattoriali non comparirà più il logo di Equitalia Spa, ma la denominazione di Agenzia delle Entrate – Riscossione.

Nella sostanza, poco cambia, continuando a valere la Cartella esattoriale quale titolo esecutivo e restando fermi termini e forme delle relative impugnazioni.

In ogni caso, per chi versi in una situazione debitoria verso Equitalia, è il momento giusto per mettersi in regola, liberandosi in modo graduale e con un notevole risparmio in termini di annullamento degli interessi e delle sanzioni, dei debiti iscritti a ruolo.

Famiglie, società, imprese e professionisti potranno, infatti, fruire della definizione agevolata delle Cartelle Equitalia, attraverso il relativo pagamento al netto di interessi, sanzioni e more, fatta eccezione per le multe stradali che beneficeranno, invece, soltanto della sanatoria sugli interessi e maggiorazioni, a fronte di un risparmio complessivo che, stando alle prime stime, dovrebbe aggirarsi attorno al 30-40%.

Si tratta di una misura inserita nel Decreto fiscale 193/2016, collegato alla manovra di bilancio per il 2017, e successivo emendamento di modifica presentato nel corso dell’esame di conversione del decreto dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera, che ha previsto la proroga della scadenza per la presentazione delle domande al 31 marzo 2017, ha esteso la concessione del condono anche per le cartelle esattoriali emesse dagli Enti locali che non si affidano ad Equitalia per la riscossione e ha portato il numero delle rate opzionabili da 4 a 5, a patto che il 70% sia pagato entro il 2017 ed il restante 30% entro settembre 2018.

Ma vediamo meglio come funziona questo meccanismo di “rottamazione”.

Innanzitutto, possono presentare domanda tutti i contribuenti che abbiano ricevuto cartelle esattoriali dal 2000 al 2016, per ruoli relativi ad imposte (Imu, Irpef, Irap, Ires) e a contributi previdenziali e assistenziali affidati dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps o Inail; per aderire, è necessario scaricare il modulo domanda definizione agevolata dei ruoli pubblicato sul sito ufficiale di Equitalia, compilarlo in tutte le sue parti e allegare copia del proprio documento d’identità; Equitalia provvederà, una volta esaminata la domanda, a comunicare al contribuente l’importo totale dovuto e le singole rate, con indicazione della data di scadenza per ciascuna.

Per chi paga il condono rateizzato, è bene precisare che saranno calcolati sulle rate i relativi interessi; per chi, invece, dopo aver aderito non dovesse pagare oppure paghi in ritardo o parzialmente le rate dovute, il fisco farà immeditamente decadere la rottamazione con ripresa del calcolo delle sanzioni e interessi delle vecchie cartelle.

Per quanto riguarda le modalità di presentazione delle domande, l’istanza di adesione alla procedura dovrà essere presentata entro il 31 marzo 2017 presso gli sportelli dell’agente di riscossione oppure inviata a mezzo posta elettronica o posta elettronica certificata alla Direzione Regionale di Equitalia Servizi di riscossione di riferimento.

Nell’apposito modulo, il richiedente dovrà, altresì, indicare il numero di rate opzionate per il pagamento, entro un massimo di 5, e specificare la pendenza di eventuali contenziosi, impegnandosi alla rinuncia degli stessi.

Anche i contribuenti che avevano chiesto una precedente rateizzazione, potranno aderire al meccanismo di condono, a patto, però, che risultino in regola con i versamenti delle rate con scadenza dal 1° ottobre al 31 dicembre 2016; l’Agente della riscossione provvederà, quindi, a ricalcolare l’importo della Cartella condonata, tenuto conto di quanto già versato.

Queste, quindi, le concrete modalità operative del meccanismo di condono previsto; tuttavia, numerose associazioni dei consumatori consigliano di attendere e di ponderare bene la scelta se aderire o meno alla procedura.

Per ogni Cartella sarà bene, infatti, verificare se sia già intervenuta la prescrizione delle sanzioni e degli interessi, verificare la propria effettiva capacità di rispettare i tempi di pagamento previsti dalla procedura e l’opportunità della rinuncia ai giudizi in corso, a fronte del correlato venir meno di ogni possibilità di instaurazione del contraddittorio con Equitalia.

Nonostante lo slittamento del termine ultimo previsto per il pagamento, passato da marzo a settembre 2018, il contribuente, già in difficoltà, potrebbe, infatti, a maggior ragione, non essere in grado di pagare in 5 rate un debito che già in 72 rate sarebbe stata impresa ardua riuscire ad onorare.

Inoltre, il tasso degli interessi per dilazione fissato al 4,5% annuo, l’esclusione dalla riduzione dell’aggio di competenza di Equitalia, rappresentano fattori che i contribuenti certamente potrebbero avvertire come vessatori ed ingiustificati e, quindi, conseguentemente scegliere di non aderire alla procedura.

L’auspicio, pertanto, è quello di partire oggi per giungere in un futuro non molto lontano ad un fisco chiaro e al servizio del cittadino onesto, attraverso un abbassamento degli esborsi per gli interessi che sia strutturale e non straordinario, ed agendo sulle norme che sovrintendono alla riscossione.

In attesa, pertanto, di conoscere i futuri sviluppi, la speranza è che questa possa rappresentare l’occasione per tanti contribuenti di poter tornare in bonis e regolarizzare la propria posizione fiscale.

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