La Commissione Europea ha illustrato le regole e le restrizioni che i Paesi membri dovranno applicare nella tecnologia 5G. I governi hanno tempo fino al 30 aprile per adottare le misure. Nonostante i dubbi americani sulle imprese cinesi, che hanno influenzato il dibattito europeo, non vi sono esplicite messe al bando di Huawei.
“Vogliamo dotare i paesi membri così come le imprese di tlc degli strumenti necessari per creare e proteggere le infrastrutture europee con i più elevati standard di protezione, per sfruttare al meglio il potenziale del 5G”, ha affermato il commissario per l’industria Thierry Breton.
Il 5G oltre ad accelerare la trasmissione dati, consente anche l’accumulo e la gestione degli stessi con risvolti economici in molti settori. Il mercato sarà aperto ma le regole rigide, considerando i rischi tecnologici e economici. Viene data la possibilità ai governi di apporre restrizioni ai fornitori ritenuti ad alto rischio nelle attività più delicate, per quanto riguarda ad esempio le funzioni di rete, la gestione e l’accesso alla rete.
Le regole devono essere fatte proprie dai governi, nel rispetto delle loro competenze. Washington ha deciso di escludere Huawei per paura di spionaggio. Oggi sono i governi a gestire le reti di telecomunicazioni, una contraddizione ai tempi di internet e delle trasmissioni transnazionali. Bruxelles invita ad evitare di affidarsi a un solo fornitore e a rivedere regolarmente i rischi connessi alla nuova rete 5G. Il governo britannico ha deciso di lasciare aperto il mercato, ma vietando a Huawei una quota superiore al 35%. La decisione europea consente a Huawei di continuare e contribuire allo sviluppo del 5G in Europa. Per una rete più sicura e più veloce, senza pregiudizi.
In Italia, Svizzera, Germania, Austria, Spagna, Finlandia, UK, Irlanda, Romania, Ungheria, Lettonia, sono state avviate le 24 reti 5G commerciali con frequenze 5G rilasciate dai governi, smartphone 5G disponibili e offerte-abbonamenti in commercio.
Nonostante la diatriba USA-Huawei, lo sviluppo non si è fermato, ed ecco le reti commerciali avviate da Tim e Vodafone in Italia, da Swisscom e Suntise in Svizzera, Vodafone e Deutsche Telekom in Germania, per citarne alcuni. Proprio in Europa hanno sede due dei tre competitor di Huawei nella realizzazione delle reti 5G, la svedese Ericsson e la finlandese Nokia, che si uniscono alla cinese ZTE.
Ericsson ha dichiarato che la sua tecnologia supporta 24 reti 5G commerciali nel mondo, di cui 11 in otto paesi del vecchio continente (Tim, Swisscom, Vodafone Germania, Vodafone Spagna, Vodafone UK, Vodafone Irlanda, Eir, O2, Orange Romania, DiGi Romania). Nokia ha dichiarato di aver 63 accordi commerciali 5G e 18 reti live. Huawei ha dichiarato 60 contratti commerciali e operatività in Italia, UK, Spagna, Monaco, Svizzera, Finlandia.
Ora toccherà vedere come si comporterà la Germania, dopo l’apertura parziale dell’UK di aprire a Huawei nel 5G.