Le PMI sembrano molto interessate al Digitale, è indispensabile però che venga diffusa una buona dose di formazione. Ogni impresa dovrebbe puntare alle “Eccellenze Digitali“, formare i giovani e trasferire loro le competenze digitali in grado di consentire una buona crescita aziendale. Da ricerche effettuate nei settori agroalimentari, turismo ricettivo, artigianato, commercio e industriale, è emerso che il 96% degli imprenditori è disposto ad intraprendere nuovi percorsi per sfruttare le opportunità del web. Quindi maggiori competenze e conoscenze della rete consentono in maniera trasversale un aumento del business. Si va sempre più verso l’utilizzo di dati, le parole d’ordine sono business intelligence e analytics. Secondo SI-IES bisogna capire l’esigenza del cliente. Come più volte detto competere sugli analytics è un argomento che va posto al centro della strategia di business, ormai nei convegni ove è presente la SI-IES si sente sempre più che la valorizzazione dei dati è ormai una vera necessità. Bisogna però rispettare quanto contemplato dall’istituto della tutela e della riservatezza.
La General Data Privacy Regulation (GDPR), che sarà applicata in tutti i paesi UE dal maggio 2018 (vedi numeri precedenti di Sentieri Digitali) è alle porte, in particolare per ciò che riguarda le informazioni di identificazione personale (PII – personal identification information – riguardanti clienti e dipendenti). I device mobile, internet, i motori di ricerca, i social e i siti web di recensioni hanno reso ai clienti un buon servizio, che consente di verificarne anche la qualità.
Alcuni esperti come Mike Ferguson, sostengono che la Business Intelligence applicata ai dati non basta a porre quesiti, interrogare un database o aggiornare i dati che soddisfino un certo criterio di ricerca o reporting è un po’ poco. Occorrono gli analytics, al fine di poter segmentare la base di clienti in maniera adeguata, per constatare e prevedere l’andamento e il comportamento del cliente.