Il problema delle false recensioni, su ristoranti ed alberghi è diventano un importante fattore distorsivo della concorrenza tra imprese, che a volte mette a rischio la sostenibilità stessa del locale che ne viene colpito. La gravità della situazione ha spinto un ristorante genovese, l’Hostaria Ducale, a rivolgersi al Tribunale Civile per salvaguardare la sua reputazione, dopo avere richiesto inutilmente a Google la rimozione delle recensioni false.
Una situazione facilmente riconoscibile come frutto di un tentativo di danneggiare l’immagine del ristorante: improvvisamente, un locale che riceveva circa due recensioni al mese, ne contava alcune centinaia nuove in pochi giorni. Tutte negative, ovviamente: alcune descrivevano una “pessima pizza” (non presente nel menu del locale), oppure lo definivano il “peggiore ristorante di Roma”, mentre l’Hosteria Ducale è a Genova. L’evidenza della falsità di queste recensioni non è stata recepita da Google, che invece ha risposto (con un feedback automatico, quindi a costo zero per il colosso del web) che quelle recensioni rispettavano le linee guida del motore di ricerca, dunque non sarebbero state rimosse”. Risposta inaccettabile per un ristorante che in pochi mesi, ha visto la sua valutazione scendere da 4,7 stelle (5 è il massimo valore) a 3,4, situazione che ha avuto serie conseguenze sul fatturato del locale.
La sentenza, emessa dalla prima sezione del tribunale civile, recepisce le ragioni del ristoratore, in quanto “in tema di responsabilità degli hosting provider (quale è Google Ireland) la Cassazione stabilmente statuisce che la responsabilità derivante dallo svolgimento di attività di hosting sussiste in capo al prestatore di servizi di rete che non abbia provveduto all’immediata rimozione dei contenuti illeciti” e quindi Google “usando l’ordinaria diligenza, ne avrebbe potuto facilmente riconoscere la falsità, provvedendo quindi autonomamente alla loro eliminazione”. Ne consegue che “Il contegno di Google, laddove ha omesso di rimuovere dette recensioni a fronte della richiesta stragiudiziale della ricorrente si appalesa illegittimo e potenzialmente foriero di danni risarcibili”.
Quindi, il giudice ha ordinato a Google di rimuovere le false recensioni , ripristinando il punteggio (elevato) che il locale deteneva prima dell’abnorme flusso di false recensioni negative, ricordando che una condotta omissiva avrebbe potuto causare legittime richieste di risarcimenti. Una sentenza importante, che finalmente pone in capo alle multinazionali del web obblighi concreti a tutela degli imprenditori locali.