Sempre negli Usa è emerso un certo interesse per “From Data to Insights”, un’area di ricerca della cattedra di quantitative marketing and consumer analytics.
In virtù del ruolo della digitalizzazione della catena del valore, le aziende hanno accesso ad enormi quantità di dati “Big” che offrono l’opportunità di analizzare e rispondere a domande strategiche nella gestione e nel MK.
Secondo Si – I.E.S. si verifica anche che, i dati di consumo a livello individuale o le informazioni non strutturate provenienti dai social media, reti online e percezioni del marchio, possono essere trasformate anche in approfondimenti e indicatori chiave di prestazione.
Quindi si va sempre più verso strategie di comunicazione e diffusione nei social media; Gestione dei clienti digitali; Modelli di entrate nell’era digitale, come massimizzare i profitti dei beni digitali; Comportamenti dei consumatori nell’era dei contenuti generati dagli utenti.
È argomento utile ma bisogna tenere, inoltre, presente: i Big Data secondo il garante per la privacy; Capire il significato di dati personali, Big Data e Privacy, cosa è cambiato con il GDPR, ecc.
Il General Data Protection (Regolamento Europeo n.679/2016) ovvero l’approccio legislativo al tema cambia in modo sostanziale, non sono per quanto riguarda le previste misure minime di sicurezza ma anche per tutte le scelte, che vengono demandate al singolo titolare del trattamento.
Ciascun titolare deve tenere presente delle seguenti variabili: conto d’attuazione, natura dell’oggetto, contenuto, finalità del trattamento, rischio, gravità per i diritti e le libertà delle persone fisiche.
Il titolare del trattamento, inoltre, deve mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate a garantire un livello di sicurezza coerente con il grado di rischio.