Italia e 5G

Il percorso del 5G parte nel 2017 e la vera svolta consiste sì nel miglioramento delle connessioni fra persone ma anche nella capacità di far dialogare, con velocità e capacità non sperimentate fino ad ora, le macchine fra di loro. Il fine è quello di sviluppare servizi innovativi non solo nel B2B ma anche nei centri di ricerca, università, istituzioni.
 
L’innovazione abbiamo visto come può mutare la visione del futuro e certamente anche una tecnologia come il 5G può influire e cambiare il modo di vedere le cose, di interagire e di sviluppare di conseguenza “nuovi stili di vita”, è importante capire che se questa tecnologia non è supportata dagli strumenti adatti, è piuttosto difficile che possa decollare. Discorso estendibile all’AI e al Machine Learning che sono pressoché inutili se non vengono inseriti in piattaforme tecnologiche ricche, solide e scalabili.
 
Il passaggio dal 4G al 5G significa per prima cosa ridurre i tempi di latenza, ovvero l’intervallo tra il momento in cui arriva l’input alla rete e quello in cui è disponibile il suo output. Le parole chiave che accompagnano questa innovazione sono flessibilità, velocità ed efficienza, rese possibili grazie all’ampiezza di banda, bassa latenza e capacità di gestire più dispositivi connessi. Molteplici sono le azioni che danno l’idea della potenza e dei vantaggi che la rete 5G può apportare alle industrie. Basti pensare allo sviluppo dei droni ai fini industriali e infrastrutturali, ovvero per effettuare le ispezioni con una risoluzione di qualità molto elevata; ai fini di gestione e monitoraggio della guida autonoma; per l’automazione dei processi industriali.
 
Gli impianti esistenti si potrebbero dotare di sensori evoluti e poco invasivi per trasmettere ad esempio audio e video ad alta definizione. In particolare, attraverso la creazione di “dashboard” di controllo si potranno integrare gli algoritmi necessari senza dover “appesantire” il software dell’impianto. Altra azione importante riguarda la possibilità di collegare le macchine attraverso i sensori, senza cablaggi. In questo modo la configurazione sarà più rapida ed efficiente. La vera sfida è quella di gestire milioni di oggetti in contemporanea in circa 1chilometro quadrato riuscendo a monitorare in tempo reale ogni flusso di materiali o persone che si trovano all’interno di una fabbrica, impresa, società.
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