La parola d’ordine è “i grandi cambiamenti”.
I grandi cambiamenti nella tecnologia nei contesti economici, nella forza-lavoro e nelle istituzioni del lavoro secondo la visione di alcuni studiosi che hanno affrontato il tema “trasformazione digitale del lavoro tradizionale nei paesi nordici- opportunità e sfide per modelli nordici”. Il progetto è stato condotto da un team formato da un coordinatore e 30 studiosi. L’obiettivo è stato quello di migliorare la diffusione della conoscenza basata sulla ricerca, lo scambio di esperienze e l’apprendimento reciproco attraverso i confini nordici.
I risultati del progetto hanno informato e si spera continueranno ad informare, i dibattiti nordici su come contribuire all’agenda sul futuro del lavoro che è stata adottata in occasione del centenario dell’ILO (Organizzazione internazionale del Lavoro) nel 2019. I cambiamenti nel mondo del lavoro sono stati determinati dalle innovazioni tecnologiche, dalle evoluzioni demografiche, nonché dalle ripercussioni determinatesi nella sfera dell’ambiente e del clima. La globalizzazione e le forti disuguaglianze persistenti hanno altresì portato a profonde ripercussioni sul futuro del lavoro, sul ruolo e sulla dignità delle persone negli stessi contesti lavorativi.
Costruire un futuro del lavoro equo, inclusivo e sicuro, caratterizzato da piena occupazione, liberamente svolto e dignitoso per tutti certamente oggi rappresenta una sfida.
I 30 componenti dello studio svolto dai paesi nordici provengono dalle Università e dagli Istituti di ricerca di Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svevia. Il progetto di ricerca è stato organizzato in 7 pilastri con team di ricerca pan-nordici: a) i principali fattori di cambiamento; b) digitalizzazione e robotizzazione nelle forme di lavoro tradizionale; c) lavoro autonomo ed atipico; d) nuovi agenti del mercato del lavoro; e) salute sul lavoro; f) rinnovo del diritto e dei regolamenti del lavoro; ed infine g) rapporto finale: il modello nordico di governance del mercato del lavoro – che comprende i settori dei servizi. Nonostante la crescente digitalizzazione, si è comunque registrato un aumento della domanda di servizi, settore che ancora oggi rappresenta i 4/5 dell’occupazione nordica. Ciò ha spinto ad un incremento occupazionale, specialmente nei sevizi altamente qualificati mentre, al contrario, i lavoratori con lavori meno qualificati sono stati sottoposti a processi di razionalizzazione digitale, affrontando prospettive di lavoro più incerte.
Come nel settore tecnologico, la trasformazione comporta un ulteriore declino dell’occupazione nelle industrie manifatturiere e di altri beni dominati dagli uomini. La capacità di mantenere un’occupazione elevata in futuro dipenderà in gran parte dagli sviluppi nei settori dei servizi.
I settori dei servizi nell’era digitale sono influenzati dalle tendenze di miglioramento professionale più che dalla polarizzazione e in molti hanno notato che la pandemia in atto ha stimolato la rapida digitalizzazione delle comunicazioni e degli incontri professionali ed ha ridotto il tasso di investimento.