L’Europa e l’innovazione

Siamo verso la conclusione di Horizon 2020, che, per gli anni precedenti, ha provveduto a valutare la bontà dei progetti presentati dai 28 Paesi. Ha interagito con il mondo dell’università, della ricerca, delle imprese e, in particolare le PMI. La fase che si sta per aprire è leggermente diversa dal passato, ma, certamente, si punta ad avere riscontri tangibili su progetti finanziati, vale a dire, i relativi ritorni.
In questi periodi successivi si darà molto peso alla Trasformazione Digitale, a partire dal mondo delle telecomunicazioni e dal ruolo che potrà avere il 5G. L’Italia è il terzo paese al mondo per il numero di telefonini. Nel 2018 il Digitale in Italia ha avuto il seguente peso: la popolazione di circa 60 milioni di abitanti ha una presenza di 43,31 milioni di utenti internet. Gli utenti attivi sui social media sono ben 34 milioni. Gli utenti della telefonia mobile, 49,19 milioni e quelli attivi su social media da mobile 30 milioni. Se si dovesse misurare il grado dell’innovazione in base ai dati descritti, l’Italia non avrebbe teoricamente nulla da invidiare al resto del mondo.
La Commissione Europea ha pubblicato di recente le ultime relazioni che riguardano i social, in particolare Facebook, Google e Twitter, sui relativi progressi fatti durante i mesi scorsi, nel contrasto online alla disinformazione. Si è anche soffermata sulle prossime competizioni elettorali, le elezioni europee del 22-25 Maggio del 2019. Le tre piattaforme digitali sono state firmatarie del codice di buone pratiche contro la disinformazione, impegnandosi a riferire mensilmente sulle loro azioni in vista delle prossime elezioni per il rinnovo dei membri del Parlamento europeo. Come più volte abbiamo sostenuto, è difficile fare dei controlli quando non si riesce a comprendere la vera sorgente delle notizie.
 
Parliamo molto spesso di Big Data, descrivendo cosa sono, come utilizzarli, che tipi di soluzioni software adottare, quali tool, linguaggi e risorse per Big Data. Poi vi sono i Big Data Analytics, un mercato molto importante per il nostro Paese, con il contributo anche dei dati provenienti e ricavati dall’Intelligenza Artificiale, che li trasforma in informazioni leggibili.
Big Data As A Service e real-time Analytics è una sfida che riguarda le competenze e le soluzioni data-driven per la supply chain 4.0. Si è compreso che i dati prodotti dalle aziende vadano visti come patrimonio dell’azienda. Non a caso, per le aziende di qualsiasi dimensione o settore il problema non è quello di reperire nuove fonti di dati, piuttosto quello di riuscire a gestire al meglio la crescente quantità di dati a disposizione e riuscire a trarne un vantaggio di tipo competitivo.
Nell’era dell’IoT e del Cloud, infatti, le imprese hanno a disposizione una quantità di informazioni digitali, provenienti dalle fonti più disparate, ma vanno analizzati e trasformati in valore reale al fine di arrivare ad un business.
Nelle aziende ormai si deve creare e implementare una strategia di data governance e, nello stesso tempo, adottare metodologie e strumenti per valorizzare quello che nell’era data-driven viene considerato l’asset più importante: i Dati.
Nelle aziende, ormai, bisogna riflettere su: cos’è la Data Governance? Qual è l’impatto dei Big Data sulla Data governance? E quali sono gli obiettivi delle aziende italiane? Big Data Analytics: quanto e perché serve? Cosa vogliono le aziende dai dati? Qual è il ruolo del Machine Learning? Quale infrastruttura serve per la Data Governance?
Da quanto descritto, si comprende quanto ormai le PMI e le grandi aziende, come anche la PA, debbano sia lavorare per essere aggiornate sull’innovazione tecnologica e sulla relativa trasformazione digitale, sia pensare con teste nuove come fare formazione verso i giovani e verso le aziende che si trovano ad affrontare il cambiamento e l’innovazione.

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