Il Fondo per la Repubblica Digitale, per il futuro dei lavoratori

Una vasta gamma di posti di lavoro potrebbe essere minacciata dall’automazione, ad esempio in settori tra cui trasporti e logistica, supporto per uffici e amministrazione, produzione, servizi e settore della vendita al dettaglio.

Poiché un Paese non può decidere di restare fuori dall’innovazione tecnologica, ma deve dimostrare di poterla fronteggiare, si pone il problema di riconvertire le competenze di  centinaia di migliaia di lavoratori, che rischiano a breve il loro impiego.

L’Italia ha dimostrato lungimiranza: dal 2021, ha istituito il Fondo per la Repubblica Digitale (https://www.fondorepubblicadigitale.it ), presso Il ministero dell’Economia, per potenziare le competenze digitali degli italiani, tenendo conto che il 54% dei 16-74enni è privo di competenze digitali di base, contro una media del 46% nella popolazione europea .

Nel contempo, secondo il World Economic Forum , si stima che tra il 2023 e il 2027 in Italia saranno richieste competenze digitali a più di 2 milioni di lavoratori e, secondo uno studio di Deloitte in collaborazione con SWG, quasi un’azienda su quattro non trova i profili professionali STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) di cui ha bisogno.

A tal fine, nei giorni scorsi, tramite il Fondo sono stati stanziati 30 milioni di euro per migliorare le competenze dei disoccupati e di quei lavoratori i cui posti di lavoro potrebbero essere maggiormente a rischio a causa del progresso dell’automazione e dell’intelligenza artificiale.

Il finanziamento per migliorare la formazione sarà assegnato in due modi: 10 milioni di euro andranno a potenziare le competenze di coloro i cui posti di lavoro sono ad alto rischio di sostituzione a causa dell’automazione e dell’innovazione tecnologica; i restanti 20 milioni di euro saranno stanziati per aiutare i disoccupati e le persone economicamente inattive a sviluppare competenze digitali che migliorerebbero le loro possibilità di entrare nel mercato del lavoro.

Un aiuto per colmare il gap digitale dei lavoratori, mettendo a disposizione delle imprese risorse umane qualificate e competenti per contribuire alla crescita economica e allo sviluppo tecnologico del Paese.

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