SI o NO? Il popolo sovrano ha decretato il verdetto finale

Dopo accese campagne elettorali, dibattiti politici, slogan mediatici e messaggi sui social, ieri, finalmente gli Italiani sono stati chiamati alle urne e hanno potuto esprimere, ciascuno, il proprio insindacabile voto.

Un’altra pagina indelebile di democrazia è stata scritta, con quasi 20 punti di scarto la Riforma Boschi viene bocciata dal popolo italiano.

L’affluenza è stata altissima, con il fronte del No che stravince in Sardegna, Sicilia, Puglia e Campania; in controtendenza, invece, il Trentino Alto Adige, l’Emilia Romagna e la Toscana, dove si sono registrati risultati favorevoli alla Riforma.

Ma ripercorriamo, ancora una volta, quelle che sono state le ragioni, rispettivamente, a sostegno del SI e a sostegno del NO.

Se a vincere fosse stato il SI, avremmo dovuto dire addio al bicameralismo perfetto, già superato da tempo in tutti i Paesi europei e rimasto invariato soltanto in Italia; si sarebbe trattato di affidare la pienezza dei poteri e il compito di accordare la fiducia al Governo ad una sola Camera politica, con l’altra Camera che sarebbe, invece, stata deputata, ad esprimere proposte e ad esercitare poteri di rinvio e di controllo, in rappresentanza degli enti regionali e locali.

Esprimendo voto positivo al Referendum Costituzionale dello scorso 4 dicembre, si sarebbe, altresì, manifestata la volontà di apportare un correttivo alla Riforma Costituzionale del Titolo V del 2001, a fronte di un eccessivo regionalismo che, negli anni, aveva atrofizzato l’azione di Governo, limitando i poteri legislativi dello Stato in materie fondamentali sulle quali le regioni potevano esercitare analoghi poteri.

Ma il popolo sovrano ha deciso: a vincere è stato il NO

Inoltre, quanto alla ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni, rispetto al 2001 si sarebbe rischiato di commettere l’errore esattamente contrario, ossia quello di giungere, oggi, ad un eccessivo accentramento dei poteri rispetto agli anni passati che sono stati caratterizzati, invece, da un eccessivo decentramento.

In termini di risparmio sui costi della politica, i fautori del SI avevano sostenuto la riduzione del numero dei Parlamentari, con i Senatori che non avrebbero ricevuto più l’indennità ma avrebbero percepito soltanto quella dell’Ente di provenienza, oltre alla soppressione del Cnel.

I fautori del NO avevano invece sostenuto che, a dispetto della tanto auspicata maggiore semplificazione ed efficienza, in realtà la Riforma si sarebbe potuta risolvere in un nulla di fatto e in un’ulteriore complicazione.

Una cosa è certa, non si trattava di votare SI o NO al Governo, per quello gli strumenti sono altri; quando si parla di Costituzione è bene che il Governo ne resti fuori, anche perché diversamente si andrebbe a snaturare lo strumento del Referendum Costituzionale di quella che è la finalità che i nostri Padri costituenti hanno, invece, inteso porvi a fondamento.

Posto di fronte ad un bivio, il popolo italiano ha scelto di imboccare la strada del NO

Occorre dimostrare, tutti insieme, forza, passione ed impegno.

Piero Calamandrei diceva: “La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità”.

L’auspicio è che tante altre pagine di democrazia possano essere scritte e che quanto impresso nella nostra Costituzione possa trovare solenne affermazione attraverso il senso civico, la coscienza, la dignità e la libertà di ciascuno. 

Altri articoli dell'autore

Advertisment

Puoi leggere anche...

567FansLike
1,441FollowersFollow

Ultime notizie

Agroalimentare e la sua filiera

I lettori di Sentieri Digitali hanno avuto modo di comprendere l’impegno costante per un settore così strategico del nostro Paese e dell’Europa. Nell’ambito della...

L’acqua

L’acqua vuol dire vita e quindi è un bene primario. Senza fare polemiche è ben rappresentare che la rete idrica del nostro paese a dir...

Comunità Energetica

Il Clean Energy for Europe Package è basato su una proposta della Commissione Europea del Novembre 2016 e definisce gli obiettivi e la strategia...

Vuoi avere le notizie aggiornate ogni mercoledi?

Iscriviti alla newsletter