L’Italia del Governo Badoglio, del Governo De Gasperi, ecc. a partire dal 25 luglio 1943 fino ad arrivare all’odierno Governo Draghi ha dimostrato che, pur governando personalità politiche di orientamento culturale e politico diversi da quelli del Governo, ha avuto quasi sempre un comportamento “vicino al moderato”.
Dalle analisi è emerso che l’elettorato del nostro “paese” è essenzialmente moderato. Le formule politiche di questi ultimi anni sono state moderate e forse anche distruttive per la democrazia dell’Italia stessa.
La democrazia, dal greco “démos” (popolo), significa governo del popolo e quindi che la sovranità stessa risiede nel popolo. Oggi il popolo mostra però stanchezza e lontananza dalla politica. Quanta gente è andata effettivamente a votare per il ballottaggio a Roma, a Torino e a Trieste? – Pochissima gente.
È facile poi dire sul momento: “Sarò il sindaco di tutte le comunità”. Il nostro paese è stato sempre eccellente per il suo modo di fare, per il suo comportamento, ecc. ma in casi negativi, come quello della bassa partecipazione al voto, non possiamo parlare basandoci esclusivamente su esempi di altri paesi. Il popolo italiano è composto da gente per bene, volenterosa, e quando le persone, un tempo, andavano a votare finivano generalmente per essere traditi dagli eletti.
Oggi è urgente “cambiare” approccio ma… in che modo? Creando un soggetto politico che possa rispondere, come “eccoilcentropolitico” (www.eccoilcentropolitico.it). La democrazia partecipativa, infatti, né consegue che bisogna affrontarla in maniera pluridisciplinare. Colpire le necessità e i bisogni utilizzando anche, ove utile e necessario, tecnologie innovative “Big Data”, non solo per individuare il “bisogno” ma per risolverlo e soprattutto per prevenirlo.
Bisogna poi creare delle regole del giorno nuove ed eque; Chiarire il ruolo della partecipazione, sottolineando eventualmente pregi e difetti; E guardare l’Europa, prendendo spunti e riflessioni dalle esperienze provenienti da tutto il mondo in maniera comparata.
La vita politica deve essere vissuta in maniera condivisa e partecipativa, con l’utilizzo di tecnologie avanzate, senza trascurare l’aspetto sociale ed umano. La libertà deve essere intesa come “fatto morale” e non può assolutamente trasformarsi in una lotta di tutti contro tutti, destinata a distruggere l’etica, perché è la libertà stessa la “costruttrice di moralità”, la sola in grado di realizzare un disegno di vita senza ostacoli costituiti da protezioni degli interessi organizzati.
È necessario quindi innovare, restando ancorati ad una visione morale basata su virtù quali l’intelligenza, l’operosità, la sobrietà e il rispetto per le idee e per i beni degli altri, oltre che il rifiuto dell’odio sociale.
L’idea di dare vita ad un progetto politico, denominato con il nome “eccoilcentropolitico”, che si possa diffondere sul territorio per mezzo di lezioni di politica sociale è un pensiero a voce alta che va certamente rivisto, corretto e modificato. Ma è pur sempre solo un modesto contributo per aprire un dibattito che vada dalle prospettive di un mondo aperto all’idea di democrazia e dal destino della politica alle sorti dell’Europa.