L’iA generativa e i rischi per le elezioni Usa

Il deepfaking si pone come un grande rischio di disinformazione nel corso della campagne per le elezioni presidenziali USA del 2024. Si immagini la reazione di un utente che dinanzi a Hillary Clinton che rivela in un video di sponsorizzazione online: “In realtà mi piace molto Ron DeSantis, ,è proprio il tipo di persona di cui questo paese ha bisogno, e lo dico davvero.”. Oppure il video di Joe Biden, scatenato in uno sproloquio contro una persona transgender, in cui gli urla contro “Non sarai mai una vera donna”.

I deepfake di Clinton e Biden – video realistici ma finti, creati da algoritmi di intelligenza artificiale addestrati su copiosi filmati online – sono tra le migliaia che emergono sui social media, confondendo realtà e finzione, con una verosimiglianza elevata, grazie ai nuovi strumenti di “IA generativa che rendono economico e facile creare deepfake convincenti.

Si teme che sarà molto difficile per gli elettori distinguere il vero dal falso, mentre è logico immaginare come i sostenitori di Trump o i sostenitori di Biden potrebbero usare questa tecnologia per far sembrare “cattivo” l’avversario.

Sebbene le principali piattaforme di social media come Facebook, Twitter e YouTube abbiano compiuto sforzi per vietare e rimuovere i deepfake, la loro efficacia nel controllare tali contenuti è molto variabile.

Intanto, i deppfake si moltiplicano: quest’anno ci sono stati tre volte più deepfake video di tutti i tipi e otto volte più deepfake vocali pubblicati online rispetto allo stesso periodo di tempo nel 2022, secondo DeepMedia, una società che lavora su strumenti per rilevare i media sintetici.

In totale, circa 500.000 deepfake video e vocali saranno condivisi sui siti di social media a livello globale nel 2023, stima DeepMedia. La clonazione di una voce costava $ 10.000 in server e costi di formazione sull’intelligenza artificiale fino alla fine dell’anno scorso, ma ora le startup lo offrono per pochi dollari,.

Nessuno sa con certezza dove porti la strada dell’IA generativa o come proteggersi efficacemente dal suo potere di disinformazione di massa. Per questi motivi CEO di Open AI ha dichiarato al Congresso che l’integrità elettorale è una “significativa area di preoccupazione” e ha sollecitato una rapida regolamentazione del settore. Attualmente, OpenAI limita anche qualsiasi utilizzo “ridimensionato” dei suoi prodotti per scopi politici.

Ad esempio, OpenAI vieta l’uso della sua intelligenza artificiale per inviare e-mail personalizzate di massa agli elettori, e proibisce al suo generatore di immagini DALL-E di creare personaggi pubblici quali Trump e Biden. Ma potrebbe non essere sufficiente. Infatti, anche se l’industria lotta per prevenire l’uso improprio, alcuni attori politici stanno cercando di sfruttare il potere dell’IA generativa per truccare le campagne.

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