Certamente il problema di fondo è che guardando in maniera superficiale ai numeri israeliani emerge che su 500 persone ricoverate per Covid, 300 erano vaccinate. È evidente che chi si trova di fronte a questi numeri è legittimato a credere che il vaccino non risponde alle attese.
Nel merito il vaccino Pfizer non funziona, tenendo presente che in Israele Pfizer è stato il prodotto utilizzato per l’immunizzazione. Si necessita, quindi, di un’analisi più serena al fine di meglio capire la questione. Siamo di fronte a quello che in statistica è noto come il “Paradosso di Simpson”.
Complessivamente, attraverso questo paradosso di elevata importanza in campo medico/sanitario si aggiungono informazioni fondamentali sull’effettiva efficacia di un medicinale. Come nel caso del vaccino contro il Covid 19, grazie al paradosso di Simpson, possiamo arrivare alla conclusione opposta e sostenere che il vaccino funziona. O meglio, “Sì, il vaccino funzionava”.
Il paradosso di Simpson è un effetto che si verifica quando l’associazione marginale tra due variabili categoriali è qualitativamente diversa dall’associazione parziale tra le stesse due variabili, dopo avere controllato una o più variabili. Il vaccino contro il coronavirus e un paradosso israeliano, dove il 60% circa di persone ricoverate sono vaccinate. Ma per capire i dati bisogno andare nel merito.
Il 90% degli anziani in Israele è vaccinato. Semplificando il nostro dire, in Israele aumentano i contagi tra i vaccinati semplicemente perché il numero di persone vaccinate supera di gran lunga quello delle persone non vaccinate. Il vaccino, come noto, ha una copertura altra contro la malattia grave ma che evidentemente non raggiunge il 100%.
Pertanto, anche tra i vaccinati una percentuale ridotta potrebbe sviluppare una forma grave della malattia. Tra il 95% di persone vaccinate e il 5% di non vaccinati è evidente che nei nuovi casi saranno quasi tutti soggetti vaccinati.