Covid e crisi della coppia: quali connessioni?

L’emergenza Covid ha certamente impattato anche sulle dinamiche familiari e sugli equilibri di coppia. Nell’ambito di una sezione speciale dedicata a famiglia e covid, abbiamo il piacere di pubblicare sulle nostre pagine, un interessantissimo articolo della psicologa e psicoterapeuta Barbara Griffini, che approfondisce i fattori determinanti di una crisi per comprendere e affrontare le difficoltà relazionali. Buona lettura…

Da oltre un anno viviamo lo stravolgimento della nostra quotidianità a causa della situazione sanitaria creatasi da febbraio 2020. Le restrizioni imposte per garantire il contenimento dei contagi hanno cambiato fortemente le abitudini delle famiglie e delle coppie. La convivenza “ad oltranza” iniziata nel 2020 con un lungo periodo di lockdown e proseguita con la limitazione a singhiozzo di attività e relazioni al di fuori del contesto familiare ha stressato fortemente ogni sistema relazionale, in particolare quello di coppia.

Mancanza di “spazi-altri”

La mancanza di “spazi-altri” oltre a quelli “comunitari” che vedono le famiglie costrette in spazi relazionali a volte angusti ha obbligato ogni coppia ad una maggior vicinanza sia fisica sia psicologica che non sempre ha fatto bene al rapporto ma che, al contrario, in molti casi ha esacerbato criticità latenti o ne ha create di nuove.

Non dimentichiamo che la coppia si nutre anche di attesa, desiderio e mancanza del partner, sensazioni del tutto assenti quando mancano spazi di autonomia. Pensare al partner che non c’è quando siamo al lavoro, in palestra, fuori con le amiche, crea uno spazio psichico ed affettivo specifico che alimenta il rapporto.

Trascorrere più tempo insieme, inoltre, costringe a maggior confronto e condivisione, elemento che può risultare difficile da mantenere per periodi lunghi. Il continuo confronto con il partner a causa della maggior vicinanza fisica può creare tensioni e sollecitare in modo negativo il dialogo. La mancanza di spazi personali è fonte di frustrazione perché può trasmettere sensazioni di invasione da parte del partner che può essere percepito ingombrante e troppo presente.

Mancanza di condivisione di esperienze diverse dalla routine

Altro elemento stressogeno è costituito dalla mancanza di condivisione di esperienze diverse dalla routine: la coppia non può più giovare di svaghi come cenare al ristorante, andare al cinema e a teatro, viaggiare, incontrarsi con gli amici.

Mancano così nuovi stimoli per la coppia la quale si trova in un circolo vizioso fatto di una routine quotidiana monotona e faticosa. La convivenza forzata sclerotizza gli aspetti caratteriali di tutti e mette in evidenza ancora maggiore i tratti sgradevoli del partner. Inoltre il disagio emotivo causato dalla pandemia e dalle sue conseguenze (paura, preoccupazione, incertezza) impatta negativamente anche sulle relazioni rendendole ancora più tese.

Tutti questi aspetti hanno aumentato in modo esponenziale separazioni e divorzi già dallo scorso anno: la soglia di tolleranza di tutti si è abbassata a causa dello stress e questo alimenta la tendenza a chiudere le situazioni che non sopportiamo più.

Stress casalingo

La situazione di forte “stress casalingo” impatta in modo importante anche sui minori i quali risentono in modo amplificato dei vissuti emotivi veicolati dai genitori anche inconsapevoli. I figli, già messi alla prova loro stessi dal contagio e dalle sue conseguenze, si trovano a dover affrontare un’ulteriore situazione destabilizzante: le tensioni tra i genitori che possono sfociare in una crisi coniugale non sanabile. I minori necessitano di stabilità del contesto che permette loro di percepirsi al sicuro durante la fase di crescita che li vede ancora poco strutturati. Se il contesto diventa instabile soprattutto a causa della crisi genitoriali i minori avvertono un cedimento di quelli che sono i loro punti di riferimento principali: famiglia, abitudini quotidiane, relazione con la coppia di genitori.

Come uscire da questa impasse relazionale?

Diventa particolarmente importante tutelare i rapporti adattando i ritmi relazionali a questo nuovo contesto: ritagliarsi spazi privati, organizzare attività diverse dalla routine, aumentare gli spazi ludici e di piacere condiviso, mantenere le abitudini “sociali” della coppia adattandole al momento restrittivo sono strategie di certo utili. Non sempre tuttavia le crisi sono recuperabili.

Separarsi si può, anche in tempi Covid. Ricordiamoci che esistono diversi modi però per arrivare alla separazione e la via consensuale è di certo quella che fa meno danni e che riesce a collocare gli ex partner in una situazione che corrisponde maggiormente alle loro necessità rispetto a quella che potrebbero individuare un giudice o un CTU in caso di separazione giudiziale.

In questo momento potrebbe essere utile da parte degli operatori del contesto giudiziario l’individuazione di strumenti del diritto nuovi o poco utilizzati finora che siano in grado di rispondere alle esigenze attuali delle famiglie nel periodo complesso che stiamo vivendo e che, come abbiamo visto, sollecita problematiche conflittuali nuove o sclerotizzate dal contesto stesso. Una maggior rapidità di risposta ed una miglior accoglienza anche emotiva delle coppie in difficoltà anche da parte di chi si occupa prevalentemente di diritto possono risultare strumenti fruttuosi in grado di favorire nuovi scenari separativi.

Parma, 26 marzo 2021

 

Barbara Griffini
Psicologo Psicoterapeuta
Psicologia forense
Via A. Gramsci 7 Parma
Via R. Sanzio 14 Pontetaro Parma
www.barbaragriffini.it

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