Gli assistenti virtuali al tempo di ChatGPT

Gli assistenti virtuali come Siri e Alexa, disponibili da circa dieci anni, possono beneficiare dell’adozione della tecnologia alla base di ChatGPT, diventando più autonomi e potenti nel rispondere alle richieste degli utenti. I sistemi sperimentali che funzionano su GPT-4 o modelli simili stanno attirando miliardi di dollari di investimenti e i nuovi assistenti – spesso definiti “agenti” o “copiloti” – promettono di svolgere compiti personali e lavorativi più complessi su comando di un essere umano, senza bisogno di una stretta supervisione.

Gli obiettivi che si pongono gli sviluppatori sono ambiziosi: gli agenti devono diventare “l’amico personale di intelligenza artificiale”, collegato alla maggior parte dei servizi in uso, al punto che per qualsiasi attività sia normale rivolgersi in primo luogo alla propria intelligenza artificiale, come se fosso un “maggiordomo personale”.

L’attuale tecnologia non può (ancora) emulare gli incredibili assistenti digitali della fantascienza; tuttavia, l’agente in corso di sviluppo da parte di MultiOn naviga sul web per ordinare un hamburger su DoorDash, mentre altri agenti possono creare strategie di investimento, inviare e-mail a persone che vendono elettrodomestici su Craigslist o riassumere riunioni di lavoro per coloro che si uniscono ad esse in ritardo.

Gli agenti non riescono ancora a svolgere le attività in cui è richiesto un ragionamento complesso in cui occorre mediare tra diverse posizioni personali, risolvere conflitti interni oppure avere la giusta attenzione verso i clienti.

I primi sforzi di cui ora si vedono già i risultati concreti sono solo un inizio di un percorso, la cui raffinatezza delle risposte potrebbe derivare negli anni futuri da agenti sempre più avanzati e autonomi mentre l’industria spinge verso un’intelligenza generale artificiale (AGI) che può eguagliare o superare gli umani in una miriade di compiti cognitivi.

Il prossimo sviluppo è realizzare sistemi in grado di eseguire in modo affidabile attività in più passaggi con una certa autonomia; si prevede che saranno disponibili sul mercato entro un anno, concentrandosi su aree ristrette come attività di codifica e marketing. Ciò in quanto oggi la vera sfida è è costruire sistemi capaci di un ragionamento solido.

Nel frattempo, molti scienziati informatici focalizzati sull’etica dell’IA hanno sottolineato i danni a breve termine che potrebbero derivare dalla perpetuazione dei pregiudizi umani e dal potenziale di disinformazione.

Timori esistenziali a parte, il potenziale commerciale potrebbe essere grande. I modelli di base vengono addestrati su grandi quantità di dati come il testo da Internet utilizzando reti neurali artificiali che si ispirano all’architettura dei cervelli biologici ed OpenAI è cauta nel rilasciare il proprio agente a tempo indeterminato sul mercato prima di comprendere appieno i problemi. La società ha dichiarato che conduce test rigorosi e costruisce ampi protocolli di sicurezza prima di rilasciare nuovi sistemi.

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