Sanità pubblica

Fino a qualche anno fa la nostra sanità sembrava essere qualificata. È arrivato il COVID-19 ed è emersa una crisi profonda. Facendo una analisi, la visione potrebbe essere forse di tipo strumentale. La categoria dei virologi nel nostro paese ha avuto quasi mai le prime pagine e invece in questi quattro mesi li abbiamo scoperti. Con loro abbiamo constatato che ci sono 3 parti in quanto le visioni erano di 3 tipi, una diversa dall’altra. Sono una categoria onesta, alle varie domande non si avevano risposte se non un “non ne sappiamo nulla”. La terapia è quella di lavarsi le mani. Tuttavia, molte famiglie erano già abituate a lavarsi le mani almeno tre volte al giorno: mattino, pranzo e cena quindi è stato semplice. L’altra terapia è stata quella del “restate a casa”. Quest’ultima è servita molto ai politici che si sono quasi sostituiti alle “signorine buonasera” che apparivano in TV, parlando di virus/pandemia. Tutti a ripetere di igienizzarsi le mani e di restare a casa, appunto, mentre nel resto d’Europa si andava al lavoro.
 
L’Italia è passata come uno dei paesi “appestati” dovuto alle comunicazioni fatte in generale in questi mesi. Adesso siamo in una situazione molto difficile ma a settembre/ottobre il bilancio sarà ancora più pesante. L’Europa ci sta vicino ma a distanza dal momento che non vuole affaticare il turismo italiano, non vuole farci lavorare poiché non saranno molti i turisti che verranno in Italia. Tutto questo avviene tramite riunioni in cui si dicono dei “no” ad un Paese, l’Italia, che fa parte dell’Europa e con rispetto alla frontiera ci invitano a tornare a casa. Un po’ come si è comportata la Francia progressista con gli immigrati, sempre in un clima di collaborazione per il quale invitavano gli immigrati a tornare indietro in Italia. Ma non lamentiamoci, il clima è cambiato e potrebbero anche darci dei soldi, non a caso siamo tra i maggiori beneficiari.
 
Cari giovani, cercate voi che ancora forse siete educati e responsabili nel dire le cose come stanno senza adoperare aggettivi qualificativi e superlativi assoluti: lo è quando la qualità è espressa nel suo grado più alto, senza nessun confronto, mentre è relativo quando la qualità espressa nel suo grado più alto è paragonato con quella di altri termini. Per esempio, il superlativo relativo può essere di maggioranza o minoranza. Si studia in quarta elementare: superlativo assoluto: lui è bravissimo; relativo: è il più bravo. Siamo alla ricerca di un superlativo da brevettare, superiore a quanto descritto. 
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Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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