L’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) prevede che alcuni paesi potrebbero affrontare la ricaduta economica della pandemia di COvid-19 anche per gli anni a venire.
Si può affermare che il vero costo di Covid-19 sarà quindi di gran lunga superiore ai costi sanitari diretti de casi di trattamento. Non a caso, in effetti, i costi indiretti della malattia superano i costi dei test, del trattamento e del ricovero in ospedale dei pazienti. L’entità di questi costi indiretti, incluso il danno economico, dipenderà anche dalla durata della pandemia, dalle relative misure adottate dai governi per contenerla, dall’impatto e dall’adesione pubblica a misure comportamentali come l’allontanamento fisico imposto dalle autorità e la quantità economica sostenere i governi e le agenzie di sviluppo sono disposti a schierarsi durante l’impatto e le relative conseguenze immediate della pandemia. La disponibilità e trattamenti e vaccini efficaci, nonché dei nuovi test diagnostici, determinerà anche il livello di interventi non farmaceutici che dovranno essere mantenuti. È anche probabile che il potenziale effetto che possiamo definire attenuante del calore e dell’umidità influisca sulla stagionalità delle epidemie. Pare chiaro che sia solo una ipotesi di lavoro, ma scientificamente nessun esperto di Covid-19 sostiene tesi precise. Alcuni esperti, almeno così definiti, hanno avvertito di una seconda ondata di pandemia in autunno, simile a quanto osservato durante la pandemia di influenza spagnola del 1918. Ciò in netto contrasto con le poche conoscenze sul covid-19 e da quello che hanno sostenuto alcuni esperti in questi 100 giorni.
Dal punto di vista economico i danni creati dal Covid-19 sono veramente moltissimi e possiamo tra l’altro suddividerli in due grandi famiglie: costi diretti e costi indiretti.
I costi diretti:
I costi diretti secondo la nostra documentazione comprendono i costi dei test e la tracciabilità dei contatti, oltre ai costi di ricovero, di cure mediche intensive, interventi di controllo per la stagione della malattia e gli stipendi degli operatori sanitari.
Dovranno essere inclusi anche il costo di vaccini, trattamenti, test diagnostici rapidi e test anticorpali, e se quando saranno disponibili si possono fare le relative verifiche.
I costi diretti includono anche, molto importante, i costi di ricerca e sviluppo di nuove terapie e vaccini, sebbene assegnare un valore a questi possa essere veramente difficile.
I costi diretti comprendono secondo SI-IES anche le spese vive. Nei Paesi a basso reddito e medio reddito ciò può comprendere fino al 50% di tutte le spese sanitarie e se i governi non prevedono disposizioni per test e trattamenti gratuiti per i pazienti con covid-19. Le spese vive (OOP) comprendono i costi di trasporto da e per gli ospedali per i test e le cure e altre spese come il costo delle misure di protezione che le famiglie o le imprese non avrebbero altrimenti speso danaro ad esempio l’Acquisto di disinfettanti e disinfettanti per le mani.
I costi indiretti:
i costi indiretti secondo SI-IES sono tutti i costi aggiuntivi associati alla malattia o all’impatto economico dei comportamenti adottati per evitare l’infezione. È da includere anche le perdite di produttività derivanti per es. dall’assenteismo dei lavoratori a causa di morbilità, compresa la perdita dei salari e i costi delle opportunità. Includono anche effetti di ricaduta sull’economia da interventi di avversione che sono o governativi o autoimposti per evitare l’esposizione al virus. Non v’è dubbio che il risultato di questi effetti provoca anche shock sia della domanda e sia dell’offerta. Gli shock di offerta derivano tra l’altro dalla chiusura di attività commerciali, hotel, ristoranti e altre attività commerciali considerate non essenziali. Gli shock della domanda derivano anche dalla riduzione dei consumi, dei viaggi, dei trasporti e di altre spese che possiamo definire non necessarie.