La giapponese Epson, una delle maggiori industrie mondiali costruttrici di stampanti, ha annunciato che dal 2026 abbandonerà la tecnologia laser, preferendo produrre stampanti basate su soluzioni a getto di inchiostro denominate “inkjet a freddo”, migliorando la sostenibilità ambientale dei loro prodotti.
La tecnologia a freddo riduce i consumi energetici, in quanto non è necessario sviluppare calore per l’espulsione dell’inchiostro da imprimere su carta o altri supporti. Questa soluzione sfrutta una testina piezoelettrica in linea che risponde ad un piccolo impulso ricevuto, modificando la propria forma e la deformazione che ne consegue consente la fuoriuscita di inchiostro. Oltre ad eliminare il dispendio energetico dovuto alla generazione di calore, si riduce anche la quantità di elementi mobili e consumabili per la stampa, tagliando i costi di manutenzione.
L’uscita dal mercato della stampa a laser è stato definito dall’AD di Epson Italia, Massimo Pizzocri “un atto di gentilezza verso l’ambiente “, spiegando che “la decisione di abbandonare il mercato delle stampanti laser è coerente con le nostre scelte, che non possono essere legate solo a interessi commerciali, guardiamo all’innovazione sostenibile”. Quindi, ha annunciato che “La nostra attività sarà totalmente incentrata sulla tecnologia inkjet a freddo con testina piezoelettrica, di cui siamo proprietari. Saremo così in grado di fornire soluzioni di stampa efficienti e sostenibili ai partner e alle aziende”. Un investimento di oltre 700 milioni di euro che trasformerà il mercato delle stampanti, in cui Epson figura al terzo posto per quota di mercato (17,6% vendite nel 2022). Questa nuova tecnologia sarà implementata sulla nuova serie WorkForce Enterprise AM-C, apparecchi che potranno garantire una velocità di stampa di 40-60 pagine al minuto ed una velocità di scansione OCR compresa fra le 60 e le 120 pagine per minuto.
L’evoluzione tecnologica cambierà i numeri delle vendite. Gli analisti Idc hanno stimato che già quest’anno in Europa il segmento laser ha perso il 0,4% delle vendite, a fronte di un aumento del 5,1% delle stampanti a getto d’inchiostro per l’ufficio. Un trend destinato a consolidarsi, poiché – sempre secondo le indagini Idc – circa il 90% dei decisori aziendali considerano considera i consumi energetici e la riduzione dei rifiuti ad un livello “estremamente” o “molto” importante nella scelta di acquisto di nuovi dispositivi di stampa.