Shock di alimentazione e produzione.
L’economia cinese mobilizza la fabbrica ed anche i settori di consumo. Le notizie sono riferite al periodo del 16 marzo 2020. L’epidemia di virus ha causato particolare interruzioni economiche ed anche cause negative per la produzione e le vendite al dettaglio che diminuiscono tra i periodi di gennaio e febbraio deludendo le aspettative di guadagno. Non a caso diversi indicatori economici registrano le peggiori contrazioni. L’investimento in immobilizzazioni diminuisce in maniera pesante e per la prima volta in maniera assoluta. La produzione industriale cinese è scesa al ritmo più rapido negli ultimi tre decenni nei primi due mesi dell’anno, in quanto il coronavirus in rapida espansione ed il rigoroso contenimento hanno comunque sconvolto la seconda economia a livello mondiale. Il coronavirus ha anche creato problemi per il settore degli investimenti urbani e le vendite al dettaglio sono diminuite in maniera molto significativa e per la prima volta da record. A giudicare i dati emersi, lo shock per l’attività economica della Cina a causa dell’epidemia di coronavirus è maggiore della crisi finanziaria globale, è stato affermato da Zhang Xi, capo economista di Zhonghi Shengrong Capital Management. La produzione industriale è scesa di un 13 e 5%, molto più grande del previsto a gennaio febbraio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi dati sono stati illustrati dal National Bureau of Statistics (NBS).
La produzione in Cina è stata certamente influenzata dal fermo imposto dal governo nella provincia di Hubei e in altre aree. Non a caso detta provincia svolge un ruolo importante nell’economia cinese in quanto è il più grande hub di trasporto nella Cina centrale ed è anche una base industriale significativa che comprende un insieme di settori tradizionali ed Hi-tech, come la produzione automobilistica, la trasformazione alimentare, la produzione di apparecchiature elettroniche, le fabbriche tessili e industrie petrolchimiche, nonché produzione di ferro e acciaio.
Rallentamento dell’attività economica.
I provvedimenti che hanno riguardato anche il settore dei trasporti hanno creato un impatto sia sulla produzione e sia sulla redditività di specifiche società globali, in particolare quelle coinvolte nella produzione delle materie prime utilizzate nella produzione. Anche in Cina le PMI, ed in particolare quelle che fanno affidamento su beni intermedi delle regioni colpite e che non sono in grado di passare facilmente a rifornirsi di beni necessari, hanno avuto difficoltà per la propria sopravvivenza dovuta all’interruzione.
La politica economica del Paese riguardante la ripresa delle aziende dopo un arresto così grave sarà a dir poco estremamente impegnativo, con la maggior parte delle imprese che devono riattivare l’intera catena di approvvigionamenti.