Cosa è Signal
Quando parliamo di Signal ci stiamo riferendo a una chat di messaggistica online molto simile nelle funzioni di base alle più note WhatsApp e Telegram. Come per queste due, le chat di Signal sono protette da una solida e robusta cifratura crittografica che permette la sicurezza dei dati scambiati privatamente al suo interno (la end-to-end encryption). A garantirgli, negli ultimi mesi, la notorietà, è stato l’annuncio del cambio di regolamentazione della privacy del suo concorrente più forte, WhatsApp, utilizzato da circa 1,6 miliardi di utenti. Questo improvviso cambiamento delle condizioni proposte dal gigante della messaggistica ha creato una notevole migrazione verso le alternative disponibili sul mercato (oltre a Signal anche Telegram è stato un forte polo di attrazione per i fruitori di servizi di messaggistica istantanea).
La Cina vieta Signal
Dall’altro ieri, 15 marzo, l’App di messaggistica istantanea non è più accessibile in territorio cinese. Seppur non essendo stata rimossa dagli Store di Apple e Android, l’utilizzo di Signal risulta impossibile ai residenti in Cina. L’unica possibilità di evadere questo divieto è quella di utilizzare una Vpn, o rete privata virtuale. L’applicazione web, prima del divieto, aveva riscosso un limitato ma discreto successo in Cina, con quasi 600.000 download all’attivo solo su dispositivi iOS.
Non si tratta del primo caso di censura delle chat di messaggistica istantanea online da parte delle autorità cinesi. Signal raggiunge infatti, nel girone delle piattaforme di live chat bandite in Cina, le cugine WhatsApp, Telegram e Messenger. Stesso trattamento è stato inoltre riservato alle più importanti piattaforme Social mondiali, come Instagram, Facebook e Twitter. Di fatto, per i creatori del portale, il ban della Cina può configurarsi come un vero e proprio attestato di valore.