Ci ha lasciato oggi una persona perbene, semplice e amicale. Il nostro primo incontro è stato in occasione di un convegno Rotariano del nostro distretto 2080, circa dieci anni fa. La sua prematura dipartita ha reso particolarmente tristi non solo le persone che hanno avuto il piacere di conoscerlo, ma ha anche avuto un riscontro internazionale sul piano politico, avendo egli ricoperto un ruolo importante svolgendolo in maniera silenziosa, come sanno fare le persone intelligenti. Ci uniamo certamente al dolore della moglie e dei figli.
Passando alla vita quotidiana merita di essere sottolineato l’intervento del Presidente del Consiglio in occasione della conferenza stampa. Mario Draghi sta gestendo il nostro Paese con particolare prestigio. Il confronto con i giornalisti è stato franco, aperto e corretto. Dopo il discorso introduttivo ha precisato che di non rispondere a eventuali domande “Sui futuri sviluppi, sul Quirinale e altro”. Questa indicazione è stata rispettata, tranne uno o due cronisti che, per mettersi, in luce hanno posto la domanda pur sapendo di non ottenere risposta.
In questi giorni, ormai possiamo dire da mesi, si parla del prossimo inquilino del Colle ma con poche idee e molto confuse. La nomina del Capo dello Stato è sempre un terreno di giochi politici e tatticismi, come dimostra l’esperienza dei franchi tiratori, presenti sin dagli albori della storia repubblicana. Il centrosinistra ha sempre avuto le carte in regola per nominare il Presidente in maniera quasi autonoma; oggi invece, a seguito della mutazione delle forze politiche, questo potrebbe essere ad appannaggio del centrodestra. Come è anche da considerare la presenza degli outsider dell’ultimo momento. Ciò che desiderano i cittadini del nostro Paese è un soggetto con una personalità capace di rappresentare, una volta eletto, l’unità nazionale senza fare riferimento a simboli o bandiere di partito.
Altra notizia triste riguarda la scomparsa della figlia di Enzo Tortora, Silvia, che molto si è battuta per l’innocenza del padre, facendone una battaglia di rispetto civile e cercando di stimolare i magistrati a svolgere il proprio dovere, piuttosto che puntare a comparire sulla stampa come possono fare delle piccole attrici di paese. Da oltre trent’anni anni si discute su una riforma del sistema giustizia, anche se questo lo ritengo uno slogan utile solo a riempire pagine di giornali.
Infine, si è riscontrato che il nostro Paese ha pochi laureati e quei pochi non trovano occupazione: 10 mila immatricolazioni in meno rispetto all’anno scorso, come evidenziato dai dati forniti dall’ufficio di Statistica del MUR. Come rimedio a questa tendenza si pone il PNRR, il quale individua nel recupero del potenziale delle nuove generazioni uno degli obiettivi trasversali a tutte e sei le missioni, insieme a parità di genere e Mezzogiorno. Rimaniamo in attesa fiduciosi delle prossime azioni di attuazione.