DECALOGO PER CONTRIBUIRE DA SUBITO AD UN AMBIENTE PIU“GREEN”

Cosa possiamo fare noi – da subito – per l’ambiente, in modo da lasciare ai nostri figli un mondo meno inquinato e non destinato al disastro ecologico? Mentre i grandi della terra si interrogano, negoziano e discutono, ciascun cittadino può fare molto in questa direzione mettendo in moto un meccanismo virtuoso che condizioni i comportamenti degli altri e crei una nuova filiera capace di far pressione sul sistema industriale cambiandolo “dal basso”, cioè a partire dai consumatori.

Proviamo a identificare qualcosa di concreto, che non ci lasci inermi di fronte ad una disfatta annunciata e al tempo stesso avvii uno stile e una cultura nuova tra le persone, con risultati tangibili giorno per giorno.

PREVENZIONE

La logica è prima di tutto sempre quella di prevenire il rifiuto. E allora:

  • Compra solo ciò che userai, ed acquista i prodotti che ti servono con caratteristiche proporzionate all’uso che ne farai: se ti guardi intorno, possiedi molti prodotti che hanno performance di gran lunga superiori a quelle che soddisfano le tue esigenze, generando più costi per te e più elementi inquinanti per l’ambiente.
  • Se hai bisogno di un prodotto per poco tempo privilegia il “pay per use”: permetterai così a quel prodotto di completare il suo ciclo di vita dopo un intenso sfruttamento che ridurrà la produzione di altri prodotti simili.
  • Acquista sempre:
    • Prodotti realizzati in fibra naturale, contribuendo così a mandare fuori mercato plastica e suoi derivati inquinanti.
    • Prodotti a km zero, che alimentano la crescita del tuo ecosistema tagliando emissioni e costi di trasporto
    • Cibo di stagione, che non richiedono filiere lunghe ed inquinanti
    • Prodotti riciclabili (che a fine vita vanno poi riciclati accuratamente, in modo diverso per ciascun materiale di cui era composto quel prodotto)

 

  • Ripara i prodotti che si rompono invece di sostituirli: donerai loro una seconda vita ed allungherai il ciclo di obsolescenza, alimentando anche una nuova catena del valore tra gli artigiani.

RIUSO

  • Sempre nella stessa ottica di prevenire il rifiuto, ma come altro “step”, c’è il riuso del bene, cioè l’azione di dare un futuro ad ogni prodotto per noi “esaurito”: donazione a chi ne ha bisogno, vendita a collezionisti o ad amatori di generi particolari, ecc.

Questo vale in particolare per i vestiti: le catene di abbigliamento di fast fashion hanno un impatto molto alto sull’inquinamento ambientale.

RIDUZIONE CONSUMI ED AGENTI INQUINANTI

Prima del riciclo, ci sono tutte le azioni per ridurre le emissioni nocive all’ambiente. Tra esse:

  • Attenzione alla dieta alimentare: riduci il consumo di carne e latticini, la cui produzione negli allevamenti intensivi è identificato come uno dei principali fattori di inquinamento ambientale.
  • Per la tua mobilità:
    • Cammina, cammina, cammina, o usa la bici (meglio se neanche elettrica): molti tragitti urbani sono più corti di quello che pensi.
    • Utilizza il più possibile i mezzi pubblici (non l’aereo): con una domanda che cresce l’offerta si adeguerà in termini di qualità del servizio (anche nel trasporto urbano).
    • Fai ricorso al car pooling, ottimizzando la capienza delle auto in circolazione grazie l’uso comune della stessa auto da parte di più colleghi di lavoro, amici, vicini di casa, parenti. Oggi la media è di 1,2 passeggeri per auto; solo raddoppiando quel dato dimezzeremmo le emissioni inquinanti.
    • Usa le app di mobilità che ti suggeriscono in tempo reale il percorso migliore per evitare il traffico.
    • Guida la tua auto piano e senza strappi: rispetto ad una guida “disinvolta” la differenza di consumo è molto più di quanto pensi, quella di tempo molto meno.
  • Limita il packaging: incartare regali o beni di uso comune in modo eccessivo sta diventando una prassi comune che sottrae inutili risorse all’ambiente.
  • Non stampare ciò che non è necessario e limita l’uso della carta. Questo vale anche per le imprese commerciali: hai mai notato quegli scontrini lunghissimi e pieni di inutili informazioni a fronte di un acquisto per 2 euro?
  • Sviluppa il tuo pollice verde: aree di verde ricche e curate assorbono l’anidride carbonica e restituiscono ossigeno limitando l’inquinamento; riducono altresì esponenzialmente il pericolo di incendi, i cui effetti sono devastanti per l’ecosistema. Non vale solo per i latifondisti, ma per chiunque abbia un giardinetto o un balcone piccolo a piacere.
  • L’acqua è un bene prezioso e limitato: utilizzane il meno possibile.

E poi basta con l’acqua minerale, business prolificato senza motivo in Italia visto che l’acqua dell’acquedotto è sicura, buona e controllata (anche se molti pensano ancora il contrario).

E’ vero, il contenitore si può riciclare ma – oltre a quanto si dirà dopo sul processo del riciclo – la filiera produttiva della produzione di acqua minerale è di per se fonte di inquinamento (tra imbottigliamento, stoccaggio, trasporto, ecc.).

 

  • E infine ……. riduci i consumi di energia:
    • utilizza gli elettrodomestici sempre pieni e a basse temperature (alte per il frigorifero)
    • spegni le luci (anche dell’ufficio) e i led degli apparecchi elettronici
    • tieni il riscaldamento o l’aria condizionata a un regime intermedio rispetto alla temperatura esterna (in inverno basterà metterti in maglione più caldo e in estate ti aiuterà la circolazione dell’aria fresca nelle ore in cui non c’è il sole).
    • Eccetra, eccetra, eccetra… (le azioni che contribuiscono a ridurre i consumi sono moltissime!)

 

RICICLO

Dopo il riuso c’è ovviamente il riciclo, che va fatto sempre con estremo rigore. Ma attenzione, qui siamo già nel campo dei rimedi perché il riciclo è un processo lungo, costoso e a sua volta inquinante. Quindi riduci gli scarti da riciclare.

*****

Da qualche parte occorre pur cominciare ad agire sul serio[1], e se queste azioni fossero fatte proprie da ciascuno di noi otterremmo tre risultati:

  • contribuire in modo efficace ad un mondo più green,
  • sviluppare una cultura diffusa su questo tema che arrivi anche ai meno sensibili
  • premere sul sistema politico e industriale affinché si trovi davanti un movimento ampio e compatto a cui dar risposte senza blablabla e ben prima del 2050.

Senza un cambiamento di passo dei grandi paesi della terra sarebbe infatti pura utopia immaginare che queste azioni cambierebbero il destino del pianeta: si vuole dire solo che non dipende tutto solo da loro, e che la pressione verso quei grandi paesi può crescere fino a diventare insostenibile: così sono nati parecchi dei cambiamenti epocali nella storia.

 

Diffondete – se credete – questo semplice decalogo, forse banale ma disatteso da molti. La consapevolezza nasce dalla conoscenza (le avevate in testa proprio tutte?) e si arricchisce delle comuni azioni virtuose, che se vogliamo sopravvivere devono diventare sempre più comuni e sempre più esponenzialmente diffuse.   

 

Roma, 22 novembre 2021

 

Filippo Antilici de Martini di Valle Aperta

[1] “Abbiamo nove anni per attuare le decisioni più importanti ed evitare le conseguenze peggiori del cambiamento climatico. O sarà tardi. La Cop26 è un punto di partenza per programmare le azioni da compiere nel prossimo decennio, dobbiamo fare di più”. Così si è espresso l’inviato speciale del presidente Usa per il clima, John Kerry, in collegamento da Parigi al Green&Blue Open Summit 2021.

 

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