Il futuro del gas naturale

L’analisi del mercato presente e futuro del gas naturale è stata al centro del seminario organizzato a Rabat dall’Istituto Affari Internazionali ed OCP Policy Center lo scorso 27 maggio. La domanda del gas naturale continua ad essere in crescita ed il gas si sta dimostrando qualcosa di più di una semplice alternativa all’energia nucleare e agli altri combustibili fossili.

Tale crescita è stata sostenuta dalla grande disponibilità di gas naturale nelle riserve, che ha determinato una riduzione dei prezzi del gas. Inoltre, rispetto agli altri combustibili fossili, Il gas naturale risulta avere il più alto livello di intensità carbonica e la minore emissione di polveri sottili, ossidi di azoto e ossidi di zolfo.

Tuttavia la produzione ed il commercio di gas naturale continua a non godere del pieno sostegno dei politici, in virtù della poca competitività, dei costi d’importazione eccessivi, dell’insufficiente pulizia e  la scarsa compatibilità con gli interessi macroeconomici interni.

Dopo essere stato commercializzato solo a livello regionale, il mercato del gas naturale è divenuto globale con una crescita annuale degli scambi del 14%. La penetrazione nei mercati del Gas Naturale Liquefatto (GNL, ossia il gas naturale opportunamente trattato, depurato e disidratato) è stato conseguenza di diversi fattori, in primis:  la riduzione dei costi lungo la catena del valore, la crescita della domanda nei paesi più remoti e con poche risorse a supporto, il vantaggio nelle modalità di trasporto.

Il commercio interregionale di GNL risulta ancora rallentato da una serie di elementi, quali: le restrizioni territoriali ed i limiti operativi e tecnici relativi all’organizzazione e alla finalizzazione degli accordi. È opportuno attendersi che tali problematiche vengano risolte con l’applicazione di  una maggiore flessibilità.

Il mercato globale del GNL dovrebbe cambiare dopo il 2020 con l’apporto dei vantaggi derivanti dal progresso tecnologico, ed in particolare dal ship-to-ship transfer, le FSRU (Floating Storage Regasification Unit) ed i progetti GNL su piccola scala.

Negli Stati Uniti, il surplus della produzione di gas naturale dovrebbe avere un impatto sulle esportazioni nel mercato internazionale del gas delle prossime decadi.

Mentre in Europa, contrariamente alla convinzione che vi sia un’eccessiva dipendenza dalla Russia come unica fonte, la riserva di gas risulta essere presente  in abbondanza. La Commissione europea, consapevole dell’importanza delle potenzialità del GNL, dovrebbe lavorare affinché vengano rimosse le barriere che ostacolano il mercato interno all’UE.

Lo scenario nel Mediterraneo orientale risulta invece fortemente condizionato dai contrasti politici interni alle diverse regioni. Durante lo scorso anno, l’Eni ha scoperto un grande giacimento di gas naturale in Egitto e l’intenzione è quella di costituire una grande centrale di gas del Mediterraneo, che possa contare sui giacimenti in Egitto, Israele e Cipro.

Il monopolio de facto di Gazprom in Russia è stato messo in discussione dall’incalzare dei competitor Rosneft e Novatek, presenti sia nel mercato interno sia nel mercato internazionale. La Russia ha dato via ad una parziale liberalizzazione,  incoraggiata anche dalla diminuzione della domanda interna di gas. Allo scopo di conservare la leadership nel mercato, Gazprom si è decisa a diversificare l’esportazione di gas ed aumentare la flessibilità delle operazioni.

Il futuro del mercato nell’Africa Sub-Sahariana presenta delle difficoltà di carattere politico e sociale, come è stato già dimostrato in Mozambico e Tanzania. Tali difficoltà impediscono di sfruttare al meglio la concentrazione delle riserve di gas presente nel territorio.

Sebbene il mercato di breve termine sia piuttosto volatile e imprevedibile, il trend di medio termine del mercato asiatico risulta essere piuttosto chiaro. Giappone, Corea del Sud e Taiwan continueranno a sostenere un alto livello di importazioni di gas e GNL, mentre Cina e India proveranno ad incrementare la domanda. Entro il prossimo ventennio, il consumo di gas della Cina raggiungerà i livello dei paesi UE. Il disastro nucleare di Fukushima ha costretto il Giappone a provvedere alla diversificazione del suo sistema energetico, ricercando nuovi paesi fornitori di GNL.

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