La stampa italiana non si capisce se è provinciale o poco informata. La verità è che quando partecipiamo a cose importanti abbiamo sondagisti, esperti della materia, politologi e virologi per chiedere cosa ne pensano del film tal de tale. Non vi sorprendete ma ognuno risponde senza sapere, il caso di Nanni Moretti è partito con un qualcosa non partorita da lui ma, bensì, acquisita.
Ha parlato del film “Tre piani” dove da l’idea di un palazzetto di almeno dieci metri, non di altezza ma, in questo caso, lineare. A Cannes il film, il primo giorno, sembra che abbia avuto un certo successo ma subito dopo è stato escluso dalla giuria senza nessuna menzione. A proposito delle menzioni, quando ci troviamo a perdere in questi incontri cinematografici e come minimo abbiamo un premio “dell’acqua minerale ghiacciata” fatto per noi, anche noi un premio lo abbiamo vinto.
Questa volta gli sponsor politici erano completamente assenti, sono andati ognuno per la propria strada e il nostro Paese ha perso prima di entrare. Ma anche qui, noi italiani, siamo bravissimi, in quanto noi non abbiamo perso ma non ci hanno capiti perché noi siamo gente che veniamo “da lontano”, con registri e produttori che hanno lasciato il segno durante il proprio percorso.
In effetti, la triste conclusione qual’è? Quella di cercare di non essere né sbruffoni, né di parte e, nello stesso tempo, di pensare e riflettere che non siamo i portatori di intelligenza e di capacità rispetto agli altri, ma bisogna misurarsi sul campo ed essere il più possibile obiettivi, sereni ed ancora di più, se possibile, professionali. Unico concorrente, unica sconfitta ma abbiamo vinto lo stesso.