I giovani e il lavoro

Con la legge di bilancio 2022 è stato dedicato nel contesto del provvedimento una parte riguardante i giovani e il tirocinio. Il nostro paese è famoso per cambiare nomi e termini ma nei contenuti, purtroppo, si rifà al cosiddetto “Gattopardo”. Non sarebbe più semplice dedicare dei fondi di bilancio dal famigerato reddito di cittadinanza per trasferirli alle PMI che d’intesa tra università e impresa possono, a monte, garantire in questo caso un “minimo garantito” per il giovane che può fare un serio tirocinio di almeno un anno, remunerabile, per poi essere assunto?! Chi scrive è una ragazza laureata di 21 anni e pertanto poco avvezza alle chiacchiere politiche, ma sul piano intuitivo e sulla semplicità, mi permetto di dare delle modeste indicazioni al governo Draghi. Per quanto mi riguarda ho iniziato un tirocinio con molta soddisfazione, in effetti c’è anche la fotocopiatrice ma per fortuna, non l’ho mai utilizzata! Il mio impegno è quello di entrare nella gestione dell’azienda, capire i meccanismi organizzativi e di avere un ruolo di inserimento sin da subito partecipando alla vita reale di un’impresa, di analisi, approfondimento su notizie di stampa, attività e innovazione tecnologica.

Ma cosa si intende per legge di Bilancio 2022 sui tirocini extracurricolari?

Attraverso questa nuova legge di bilancio, si tenta di contrastare i cosiddetti “abusi” nei confronti dei tirocinanti (extracurricolari) da parte delle aziende e agevolare l’assunzione di giovani. Tale riforma poggia su alcune linee guida fondate su cinque punti cardine:

  • la revisione dei tirocini che dovrà essere portata avanti attraverso la “valorizzazione di altre forme contrattuali a contenuto informativo”;
  • Istituzione di criteri più stringenti che “definiscono e circoscrivono l’ambito di utilizzo in riferimento all’età anagrafica e alle condizioni soggettive”;
  • Riconoscimento di una “congrua indennità” di partecipazione ai tirocinanti, la cui mancata corresponsione determina delle sezioni economiche che partono da un minimo di 1000 euro ad un massimo di 6000 euro;
  • Stabilire una durata massima del rapporto, il numero limite di tirocinanti da attivare per l’impresa e infine, il numero minimo di praticanti che un’attività deve incaricare;
  • Il bilancio delle competenze: ogni azienda dovrà stilare un bilancio delle competenze all’inizio del tirocinio, mentre al termine del rapporto dovrà consegnare al praticante un elenco di tutte le capacità acquisite nel corso dell’esperienza come certificazione.

Infine, è bene sottolineare che l’emendamento contiene solo delle linee guida generali per quanto riguarda i tirocini, mentre entro 6 mesi la Conferenza Stato-regioni, dovrà dettare le norme specifiche.

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