Lo spot pubblicitario in onda per promuovere il turismo in Italia tenta di riportare nei confini nazionali parte dei 13 miliardi di euro che i nostri connazionali spenderanno per recarsi in luoghi esotici nell’estate in corso. La “sindrome di Marco Polo”, come è stata definita dal giornalista Claudio Sabelli Fioretti (C’era una volta la provincia, Sperling, 1991), dalla metà degli anni Ottanta induce milioni di italiani a ricercare in mete lontane svaghi ed esperienze che potrebbero soddisfare entro i nostri confini.
L’immagine che riportiamo mostra una spiaggia della Sardegna, al di fuori dai circuiti turistici “di tendenza”, ma che non ha nulla da invidiare alle più belle località proposte dai tour operator in tutto il mondo. Un solo esempio, ma che dovrebbe far riflettere chi, per esterofilia, esclude le mete nazionali dalle proprie ipotesi di vacanza. Salvo poi ritrovarsi dall’altra parte del mondo in un luogo in cui si muove con difficoltà, non conoscendo la lingua, e di cui non comprende la cultura, riportando una esperienza superficiale che non lo arricchisce sul piano emotivo.
Riscoprire il nostro Paese non deve essere un gesto autarchico, motivato dalla solidarietà verso gli imprenditori locali, ma una scelta determinata dal desiderio di rilassarsi in località stupende, che offrono divertimento, natura, cultura e gastronomia di eccellenza.
Buone Vacanze!