Nel nostro Paese l’incertezza la fa da padrone
Probabilmente il non decidere, il non fare, l’incertezza quanto prima sarà definita una scienza esatta. Non mettere mai limiti alla provvidenza. Ormai di “scempiaggini” siamo abituati a sentirne tante, anche in maniera stravagante, ma spesso rappresentate e commentate come argomenti seri. Il nostro Paese è investito da una patologia perenne che normalmente ha durata inferiore all’anno. Abbiamo avuto, per un anno, notizie dai mass media solo riguardanti gli sbarchi degli “immigrati”, poi dei centri di accoglienza e di Lampedusa, successivamente abbiamo sentito parlare di Trump nei quattro anni. Adesso speriamo di poter parlare di Biden ma, se non troviamo persone investite da una buona fantasia, sarà particolarmente difficile.
Il confronto con la Germania di Angela Merkel
Altra patologia riguarda la Merkel, che spesso la rappresentiamo come brutta e cattiva e il giorno dopo sembra bella e buona. Tutti hanno parlato della gestione del covid-19 in Germania che è stata condotta con discrezione, dignità e guardate un pò hanno anche distribuito contributi e liquidità ai cittadini. Ciò cosa vuol dire? Ovviamente che è un paese organizzato e solido ed ha superato in maniera efficace ed efficiente anche questa situazione non prevista del covid-19. I contagi sono stati seguiti e curati in casa attraverso la rete dei medici di base senza dover fare le corse in ospedale. A maggio i ragazzi erano tornati a scuola, in Italia invece, abbiamo preso le stesse decisioni ma per essere “i primi” abbiamo costituito due commissioni una per la chiusura delle scuole ed una per le aperture con risultato finale pari a zero.
Mascherine e test sierologici
Altro argomento patologico sono le mascherine, in Germania, si è deciso in maniera tassativa per tutti i cittadini in particolare, per coloro che adoperano mezzi pubblici e fanno le compere presso i supermercati, sono obbligati ad indossare la mascherina. Inoltre, hanno adottato una strategia sui di test sierologici e tamponi con una campagna massiccia per fare un vero proprio screening di massa e quindi individuare i contagi zona per zona su tutto il territorio tedesco.
In Italia abbiamo altro..
Abbiamo suonato le nostre campane creando un App che si chiama Immuni (di cui l’utilizzo non è neanche obbligatorio) e con questo fare ci siamo auto-nominati primi della classe, peccato per il sistema organizzativo. Siamo dinnanzi al Recovery Fund e del MES che sono altri due argomenti pandemici ma finora nulla di fatto. Possiamo dire che siamo stati i primi della classe a parlarne molto.
Altra patologia e quando sentiamo dire da qualcuno siete legati alla poltrona, ma arriva subito una smentita da Nicola Morra che è presidente dell’antimafia, che pur avendo offeso la memoria della defunta Iole Santelli, con forza e determinazione dice: non mi dimetto. Questo signore dovrebbe essere visitato a monte e a valle prima di occupare il posto in cui risiede e allo stesso modo quando esce. Probabilmente ha scoperto che la poltrona a cui ci si riferisce, di essere legati, è proprio la sua.
Altra patologia del momento di cui se ne sente parlare è il caso Palamara che con altre ventisette persone sono sotto inchiesta. Di fatto è stata una patologia forte, ma particolarmente contenuta nel tempo.
Il mondo religioso presente in Tv
Anche il mondo religioso è sotto l’effetto di una patologia, la televisione. Spesso vediamo i preti che si presentano nei vari talk show con jeans e scarpe da ginnastica, per scoprire che sono preti bisogna trovare un conduttore distratto che magari gli si rivolga con l’appellativo “Don” per capire che è un vero prete. (In questo caso, per taluni l’abito non fa il monaco). Anche Papa Francesco occupa uno spazio quotidiano in televisione ma anche se siamo sicuri che non ce nessuno contratto con la Rai lo vediamo “inserito” nel palinsesto. Quindi ogni giorno occupa una parte della nostra cronaca.
Patologie dell’Italia
Tutto quanto descritto dovremmo raccoglierlo come se fosse un Big Data ed analizzarlo in modo tale che i giovani di oggi capiscano questo periodo non come evento storico, ma come un periodo circoscritto da mettere in un angolo e chiamarlo pandemia.