Italia chiama Europa

Il titolo è tratto da una rubrica radiofonica condotta in RAI per diversi anni che trattava argomenti di attualità del nostro Paese e collegamenti con l’Europa, di elevatissima attualità in questi giorni, purtroppo, non per cose simpatiche ma per molte incomprensioni fra il nostro Paese e l’Europa. La confusione è così elevata che molti cittadini non riescono a capire quasi nulla, specialmente per coloro che hanno la fortuna di lavorare e sentire le notizie o nei giornali radio o con la lettura di alcuni quotidiani.

Potremmo dire procedure e sistemi di formare il Governo veramente, a dir poco, “atipiche”. Il dramma è che con molta sfacciataggine e semplicità, in molti, anche dotti, si rifanno al dettato costituzionale. Così facendo passa il messaggio che il tutto è secondo le regole, è un gioco superato, non solo, ma anche particolarmente dannoso. Chi di noi non difende la libertà di pensiero? Il nostro Paese, un certo mondo che fa comunicazione mostra non solo di difendere il proprio pensiero ma lo difende secondo i propri intendimenti ed aggiungo opportunità. Per avere conferma è sufficiente accendere un televisore, guardare le facce, e se fosse possibile capire il messaggio con volume spento, le risposte sono sempre le medesime (basta leggere il labbiale). Non vi è quella forma di obiettività e di serenità che in questo momento il Paese richiede. Chi è il Presidente del Consiglio dei Ministri candidato? La risposta ormai è semplice, mi pare che Conte abbia rinunciato e lo ha comunicato in un minuto. Mattarella l’ha comunicato dopo mezz’ora, comunicandolo in 7 minuti e quindi leggendo il dattiloscritto. Successivamente si è parlato subito di elezioni anticipate a più riprese, ed è stato indivuata una persona semplice e simpatica: Cottarelli. In questi ultimi tempi è stato intervistato, ponendogli la domanda “abbiamo letto sul giornale il suo nome”, risposta: “non mi ha chiamato nessuno”. A questo punto dobbiamo dire che la comunicazione è così forte che niente meno è stato chiamato per formare il governo, il poveretto, doveva andare dal Presidente della Repubblica martedì nella serata per sciogliere la riserva e l’elenco dei ministri. Niente! Ma cosa sta facenda Cottarelli? Da una parte siamo ancora rimasti che dovrà formare un governo. Dall’altra invece è emerso che coloro che avevano rinunciato, Lega e M5S, sono ritornati di nuovo a galla, dicendo al Presidente della Repubblica attraverso canali appositi: che ne pensi? Noi siamo qui! Bene se siete qui vediamo di ricominciare da capo.

Questo valzer quanto dura? Abbiamo un bel ritornello: lo spread che ci ammazza, la borsa è pericolosa, gli immigrati occupano San Pietro, l’Europa ci fa sapere che dobbiamo seguire le loro indicazioni altrimenti ci invitano a votare altre persone, altre parole magiche: dobbiamo tutelare il risparmio, la produttività non è eccellente, l’occupazione non è eccellente, il debito pubblico alle stelle. Mi fermerei qui.

O meglio, manca un altro pezzo: mi è venuta un’idea rifacciamoci alla Costituzione, all’art. 90 e mettiamo sotto accusa il Presidente della Repubblica con l’impeachment. Ma forse abbiamo fatto un po’ un salto nel buio. No è meglio toglierlo “l’impeachment”.

Cara Italia facciamoci gli auguri tra di noi, siamo più sinceri, sani, e crediamo veramente al nostro Paese e, guarda un po’, anche all’Europa.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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