La Cina pagherà i nostri sprechi. A che prezzo?

Nonostante l’ultima manovra, lo spread Btp-Bund ha sforato quota 400 e l’Europa invita ad anticipare il pareggio di bilancio.

Anziché agire sulla gigantesca spesa pubblica, osserviamo due nuove iniziative di grande pericolosità: la prima è di consentire una maggiore presenza di investimenti della Cina nel nostro Paese, rischiando sia di perdere sovranità economica sia di danneggiare le imprese nazionali, perché è ovvio che i “possibili investimenti industriali” evocati da Pechino avranno come contropartita un atteggiamento più morbido verso l’invasione commerciale del nostro mercato. La seconda è la dismissione di importanti quote del patrimonio immobiliare dello Stato e di aziende partecipate al fine di ridurre di 400-500 miliardi di euro lo stock del debito, che ha raggiunto i 1.900 miliardi di euro.

Una nuova ondata di privatizzazioni che impoverisce l’Italia, e consente alla politica di sfuggire ancora una volta alla razionalizzazione della spesa, e al rispetto delle risorse ricevute dai cittadini per amministrare il Paese.

Potremo permetterci, ancora per qualche anno, un netturbino ogni 259 abitanti a Palermo, lo stipendio dei presidenti delle province autonome di Trento e Bolzano (320mila euro annui) superiore a quanto riceve il presidente Obama; oppure i costi di mantenimento di sontuose sedi di rappresentanza delle Regioni, sia a Roma sia nelle maggiori capitali estere, o le 7.000 società partecipate dagli enti locali, con i loro 24mila consiglieri di amministrazione, al costo di 2,5 miliardi di euro anni (dati Uil).

Le nostre PMI, schiacciate dalle imposte, dalla burocrazia, dalla concorrenza cinese, scompariranno.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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