Eravamo abituati, almeno da ragazzi, ad avere una canzone estiva che chiamavamo “tormentone”, ed era una cosa piacevole e non impegnativa.
Ormai i mezzi di comunicazione di massa, non avendo una programmazione seria, hanno occupato gli spazi con virologi, aspiranti virologi e dintorni per parlarci, ormai da molto tempo, del Covid.
Nel frattempo, siamo arrivati alle elezioni amministrative. Programmi televisivi? Zero. Si è continuato a parlare di Covid, vaccini e, per avere un diversivo, di due pseudo scandali di cui ancora non sappiamo molto.
Con le elezioni e con i risultati, cosa è effettivamente cambiato? Secondo i punti di vista molto e poco: molto in quanto i Cinque Stelle sono spariti, poco perché la parte dominante, anche in alcuni comuni, apparteneva al Pd e, probabilmente, avevano difficoltà a portare avanti idee per la presenza massiccia dei Cinque Stelle.
Adesso il rapporto di forza è di dieci a due, quindi i Consiglieri Comunali possono prendere decisioni senza incontrare ostacoli.
In questo momento sarebbe utile avere, almeno nelle aree metropolitane, un dibattito per capire cosa si vuole effettivamente fare durante la Consigliatura per le città metropolitane.
Il riferimento di tutti, nel nostro Paese, è il Presidente del Consiglio, Mario Draghi ma può solo una testa dirigere un intero Paese?
Certamente no, e pertanto quest’ultimo deve avere intorno gente qualificata, come nel caso del Ministro dell’Economia e Finanze, e tentare di guidare il suo gabinetto in maniera decisa in quanto vi sono degli argomenti utili per il Paese, a partire dalla riforma della Pubblica Amministrazione, e spazzare via la burocrazia.
Quando il professor Massimo Saverio Giannini è stato al Governo e ha messo in moto la trasparenza amministrativa sembrava un miracolo.
Dovremmo, di conseguenza, tentare di fare più che un miracolo in questo momento con un programma serio come quello di Brunetta.
Altro punto determinante, visto che la campagna elettorale per fortuna è finita, è quello di non raccontare ancora che l’occupazione va bene in quanto molti giovani laureati non riescono assolutamente a trovare collocazioni adeguate.
Le università stanno facendo dei passi avanti, in questo senso, tentando di dialogare con le imprese.
La Si – I.E.S. ha quindi messo in moto un progetto che si chiama “5Ci”, che si rivolge al mondo dell’innovazione, della ricerca e dello sviluppo, quali portatori di nuove idee, nuovi progetti e nuovi brand.