L’università ed in particolare la facoltà di scienze politiche viene scelta prevalentemente da persone che vogliono percorrere la carriera diplomatica. Di recente, abbiamo visto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che non sembra conoscere né la facoltà di scienze politiche né tantomeno conosce cosa sia la diplomazia. Il comportamento avuto con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è stato veramente un atto deplorevole come già abbiamo scritto nel precedente editoriale e che le responsabilità ricadono sugli sherpa che hanno il compito normalmente di preparare gli incontri. Tutto ciò ha destato clamore, chiacchiere, e anche perdita di tempo per filosofare sul comportamento di Erdogan mente si è perso di vista su coloro che hanno predisposto gli incontri e riconoscendo che non erano alla altezza della situazione. Ma l’Italia come al solito trova la soluzione: perché mandare due personalità? Era sufficiente mandarne una!
Sul piano politico, in Italia, La settimana è stata presa dal Movimento5Stelle che oltre ad aver perso molto consenso, rischiano di essere cancellati dallo scenario politico. La piattaforma Rousseau è stata per questo Movimento oggetto di democrazia e aa distanza di tempo hanno scoperto che non lo è. Normalmente come ci insegna il Giovan Battista da Vico esistono corsi e ricorsi ma il M5S ha abbattuto anche tempi di attesa.
Adesso dovrebbe pensare alla rinascita l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte che pur avendo tanta volontà e capacità dell’arte della mediazione, sarà un compito arduo e particolarmente difficile. A livello governativo si è continuato a parlare di digitale e di rendere la vita al cittadino più semplice con l’utilizzo dei servizi digitali della PA, ignorando la poca conoscenza del nostro Paese che è ben marcata e sottolineata tra le posizioni europee tra il 25° e 26° posto.
È interessante il settore energetico, nello specifico dell’e-Mobility con la presenza sia delle Infrastrutture di ricarica e sia delle macchine elettrice a cui è stato fatto un’analisi a livello sugli Stati Uniti d’America per vedere l’esperienza in campo, ed in particolare, presso i campus universitari che sono protagonisti per l’utilizzo dei mezzi elettrici che hanno avuto gratuitamente anche da alcune fondazione benemerite. Un esempio che molta fondazione bancarie del nostro paese potrebbero cimentarsi per consentire sperimentazione al mondo accademico ed anche fornendo la presenza di macchine elettriche nell’ambito del contesto universitario per una forma di educazione per le nuove generazioni. Infine, sarebbe bene che le autorità politiche europee e italiane facciano degli sforzi per incentivare questo settore.
Il nostro paese dal punto vista del marketing non adopera la tecnica che un governo dovrebbe avere cioè quella di fare degli investimenti spingere il mercato per poi lasciarlo da solo camminare con le proprie gambe. Il privato certamente è impegnato ma non è in grado in questo momento di fare investimenti nel settore innovativo quale delle macchine elettriche e delle ricariche medesime.