Eccetto i grandi gruppi bancari, oggi le banche popolari o le bcc sono molto restie a concedere soldi a imprese e persone.
Per questo oggi le pmi progressivamente ricorrono a strumenti di finanza differenti rispetto al tradizionale credito bancario. Il fine è quello di ottenere finanziamenti per esigenze di liquidità e programmi d’investimento.
Il panorama vede in parallelo, oppure più spesso in sostituzione, dei canali di finanziamento forniti dal sistema bancario: crowdfunding, social lending, microcredito, etc..
Concretamente parlando, il mercato di riferimento include strumenti supportati da normative specifiche e da evoluti sistemi di concessione del credito, che rientrano nelle innovazioni tecnologiche applicate ai servizi finanziari (Fintech), come ad esempio l’equity crowdfunding.
Riportiamo in pillole – certamente non esaustive – alcuni dei principali strumenti di finanza alternativa oggi più gettonati.
Crowdfunding
Il crowdfunding costituisce un aspetto della Fintech, il settore delle innovazioni tecnologiche applicate ai servizi finanziari.
Concretamente parlando, esso è una forma di finanziamento dal basso che consente la raccolta di capitali sul mercato mediante canali alternativi o complementari rispetto ai finanziamenti classici erogati dalle banche o alle quotazioni sui mercati finanziari.
Lo scopo del crowdfunding è finanziare progetti imprenditoriali o iniziative di varia natura ricorrendo a piattaforme, portali o siti web.
Tale piattaforma mette in contatto le due controparti e, in cambio, riceve una remunerazione per i servizi prestati ai datori e ai richiedenti i fondi.
Per poter usufruire di questo strumento, le pmi devono essere: microimprese (nr. dipendenti inferiore a 10 e fatturato inferiore a 2 mln €); piccole imprese (nr. dipendenti inferiore a 50 e fatturato inferiore a 10 mln €); medie imprese (nr. dipendenti inferiore a 250 e fatturato inferiore a 50 mln € o, in alternativa, un totale di bilancio non superiore a 43 mln €).
Interessante è una versione di crowdfunding chiamato equity per cui l’investimento online consente di acquistare un titolo di partecipazione in una società.
Minibond
I minibond rappresentano delle obbligazioni a medio – lungo termine volte a finanziare piani di sviluppo e/o investimenti straordinari dell’azienda. Negli ultimi anni tale strumento si è progressivamente diffuso dal momento che, rispetto alle obbligazioni tradizionali, è facile da emettere, meno complicato e meno costoso e, dunque, molto vantaggioso per le pmi bisognose di liquidità.
Per accedere ai minibond la società (spa o srl) sane, non deve essere quotata in borsa, una banca e microimpresa. Le pmi devono avere un organico inferiore alle 50 unità e un fatturato o totale del bilancio annuale non superiore a 10 mln €. Le medie imprese, invece, devono avere un organico inferiore alle 250 unità e un fatturato non superiore a 50 mln € o totale di bilancio annuale non superiore a 43 mln €.
Microcredito
Il microcredito costituisce un prestito di esigue dimensione, non coperto da garanzie reali, associato a servizi di tutoring e coaching.
E’ stato dimostrato che tale strumento comporta una serie di vantaggi: diminuzione della povertà, produce reddito, aumento dell’occupazione.
Essenzialmente il microcredito differisce dai prestiti bancari in tre punti: tassi d’interesse bassi; assistenza tecnica e monitoraggio di attività finanziate con il prestito; bilanciamento tra interessi dei finanziatori e esigenza di denaro del richiedente il prestito.
E’ bene ricordare che i prestiti concessi dagli operatori di microcredito non sono accompagnati da garanzie reali e ciò può costituire un rischio per chi offre un prestito.
Peer to Peer lending
Abbreviato con la formula P2P lending, il Peer to Peer lending è un prestito personale erogato da privati nei confronti di altri privati, ricorrendo ad Internet. Il P2P lending è conosciuto anche come social lending, espressione che evidenzia un tasso d’interesse applicato inferiore rispetto a quello delle banche.
Sostanzialmente il P2P lending prevede la sottoscrizione, da parte di finanziatori e prenditori, di un contratto di debito, tramite cui i primi erogano somme in denaro mentre i secondi si impegnano a restituire il capitale maggiorato da un tasso d’interesse, in un range temporale.